Cina/ Sempre più leader anche nella produzione di energia pulita

Cristina Raschio Scuola Superiore di Giornalismo Luiss
Pubblicato il 11 Maggio 2009 - 14:43| Aggiornato il 6 Dicembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

Passi da gigante per la Cina: il grande Paese asiatico è infatti riuscito a diventare nel giro di pochi anni non solo una tra le più grandi potenze finanziarie al mondo, ma anche uno tra gli Stati più impegnati nella produzione di energie rinnovabili e a basso tasso d’inquinamento ambientale.

Il colosso cinese, il maggior stato al mondo per emissioni di gas a effetto serra, a detta degli esperti sta infatti diventando leader mondiale anche nella costruzione di centrali elettriche a carbone che utilizzano tecnologie pulite ed efficienti.

Mentre gli Stati Uniti sono ancora fermi al dibattito su come riuscire a costruire un impianto a carbone che utilizzi vapore a temperature elevatissime, la Cina non ha perso tempo e già da alcuni anni sta costruendo centrali di questo tipo. E per di più, al ritmo di una al mese.

«I passi fatti dalla Cina in materia di energia pulita», ha dichiarato Hal Harvey, presidente del Climate Works – un gruppo di San Francisco che sostiene i progetti finanziari volti a limitare il riscaldamento globale) – «sono stati così importanti e veloci come in nessun altro Paese al mondo».

Molti stati occidentali continuano a contare su centrali elettriche a carbone antiquate, costruite con una tecnologia inefficiente che brucia molto carbone rilasciando nell’aria parecchio diossido di carbonio.
La Cina, invece, avrebbe già imposto alle società nazionali che producono energia di sostituire le vecchie centrali elettriche con quelle nuove, più avanzate ed efficienti.

Cao Peixi, il presidente di China Huaneng Group, la più grande compagnia di energia elettrica del Paese, ha infatti dichiarato che «anche se i costi per la realizzazione delle nuove centrali sono superiori rispetto a quelli previsti per le tradizionali, la sua compagnia ha voluto impegnarsi nel progetto perché l’iniziativa è importante e rappresenta il futuro».

Ad oggi solo il 60 per cento delle centrali cinesi sono costruite utilizzando le nuove tecnologie, ma ormai la strada è tracciata.

Una centrale elettrica a carbone che utilizzi energia pulita, per ogni unità di energia elettrica che genera, emette nell’atmosfera molto meno diossido di carbonio rispetto alle centrali tradizionali. Gli esperti dicono che la centrale cinese meno efficiente è in grado di convertire in energia elettrica dal 27 al 36 per cento di carbone. La più efficiente, invece, realizza una capacità pari al 44 per cento.

Negli Stati Uniti gli impianti più avanzati raggiungono il 40 per cento di efficienza, una capacità media più alta rispetto alle centrali cinesi. Ma il gap orientale, grazie a questo avanzatissimo progetto, sarà presto colmato.

A dirlo è stata anche la stessa Agenzia internazionale per l’energia che, stando al rapporto stilato lo scorso 20 aprile, ha dichiarato che «la Cina sta diventando il più grande mercato mondiale nella costruzione di centrali elettriche a carbone avanzate. E soprattutto per quanto riguarda i sistemi di controllo delle emissioni di gas nocivi per l’ambiente».

La Cina possiede la terza riserva al mondo di carbone, dopo Stati Uniti e Russia. «Il carbone», – ha dichiarato Ashok Bhargava, esperto di energia cinese presso la  Banca per lo sviluppo asiatico a Manila, «rimarrà per la Cina la più grande fonte di energia».