Cina. Consolato americano denuncia, a Shanghai l’aria è ”insalubre”

Pubblicato il 18 Maggio 2012 - 15:43| Aggiornato il 24 Maggio 2012 OLTRE 6 MESI FA

Il centro di Shanghai

SHANGHAI, CINA – Per gli americani l’aria di Shanghai e’ ”insalubre”. Il consolato Usa a Shanghai ha iniziato  a riportare letture orarie di PM 2,5, cioe’ le polveri sottili di diametro inferiore a 2,5 micrometri.

I dati del consolato, che vengono raccolti tramite una macchina installata negli uffici di Huahai Lu, hanno evidenziato come la densita’ di PM 2,5 ha cominciato ad aumentare dalle 10 del mattino fino a un picco di 70 microgrammi per metro cubo, quando l’aria e’ stata definita come ‘insalubre’, ed e’ rimasta intorno a 60 per tutto il pomeriggio.

Stesso risultato anche il giorno dopo. Il limite accettabile giornaliero per la Cina per il PM2,5 e’ di 75 microgrammi per metro cubo, rispetto ai circa 25 negli Stati Uniti. Il consolato ha previsto sei livelli nel controllo della qualita’ dell’aria, ‘buono’, ‘moderato’, ‘non salutare per i gruppi sensibili’, ‘malsano’, ‘molto insalubre’, ‘pericoloso’.

Gli organi di controllo cinesi hanno invece definito la qualita’ dell’aria come buona o moderata. Ma le micro particelle di diametro inferiore a 2,5 micrometri, secondo gli esperti rappresentano un rischio per la salute perche’ sono abbastanza piccole da penetrare in profondita’ nei polmoni e persino entrare nel flusso sanguigno. Il consolato americano in ogni caso ha specificato sul suo sito web che la sua attivita’ di monitoraggio e’ una fonte non ufficiale e che comunque valutazioni complete sulla qualita’ dell’aria non possono essere fatte utilizzando letture provenienti da una singola macchina.

A tal fine a Shanghai gia’ a partire dal prossimo mese verranno installate nuove apparecchiature per il monitoraggio dell’aria che andranno ad aggiungersi alle 24 gia’ presenti, posizionate in diversi punti della città. Lo scorso anno l’ambasciata americana a Pechino aveva già iniziato a monitorare la presenza di particolato nell’aria di Pechino mettendo poi i dati a disposizione della comunita’ americana nella capitale, scatenando non poche proteste da parte delle autorita’ cinesi che solo dopo molto tempo hanno deciso di monitorare e diffondere i dati delle Pm2,5 oltre a quelli delle Pm10.

In ogni caso per i cinesi l’aria di Shanghai non e’ cosi’ cattiva e i dati degli americani non sono da considerarsi attendibili. L’ufficio per la tutela ambientale della municipalita’ di Shanghai ha fatto sapere che le rilevazioni del consolato americano hanno dato valutazioni differenti dalle quelle cinesi relativamente alla qualita’ dell’aria della capitale economica cinese e che questo probabilmente e’ avvenuto in primo luogo a causa dell’utilizzo di standard diversi.

Un funzionario che ha voluto rimanere anonimo ha riferito – secondo quanto riporta la stampa cinese – che la Cina ha adottato l’indice di inquinamento atmosferico (API – Air Pollution Index) come proprio sistema di classificazione della qualita’ dell’aria, mentre gli Stati Uniti si riferiscono all’indice di qualità dell’aria (AQI – Air Quality Index), ottenendo dunque risultati diversi.