Cinghiali, carcere e fino a 2065€ multa per chi li foraggia

Cinghiali, divieto di immissioni e stop al foraggiamento
Cinghiali, divieto di immissioni e stop al foraggiamento

GENOVA – Stop alle immissioni di cinghiali su tutto il territorio nazionale e divieto di foraggiamento. E’ quanto previsto all’articolo 7 del cosiddetto Collegato Ambientale, il disegno di legge approvato in via definitiva alla Camera, recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”.

Per gli autori della nuova ipotesi di reato è previsto alternativamente l’arresto da due a sei mesi oppure l’ammenda da euro 516 ad euro 2065. Fatta eccezione per le riserve di caccia a pagamento purché recintate.

Edoardo Meoli sul Secolo XIX mette in guardia gli ambiti territoriali di caccia (ATC) della provincia di Genova, sinora avvezzi alla pratica del foraggiamento

“col pretesto della dissuasione dei danni alle zone agricole; in realtà questa pratica è attuata da molte squadre di cacciatori “cinghialisti” per mantenere gli ungulati nella propria zona esclusiva, soprattutto in periodo estivo.

Naturalmente incorreranno nella violazione penale anche coloro che, come talvolta accade in comune di Genova (ad esempio sul Righi) irresponsabilmente e per mero passatempo forniscono alimentazione supplementare ai cinghiali che si avvicinano al territorio urbano”.

Per l’Enpa (l’Ente nazionale protezione animali) le misure approvate sono positive ma insufficienti. Le prime questioni irrisolte sono “le deroghe previste, in materia di immissioni, per le aziende faunistico venatorie ed agri-turistico venatorie”, dice l’Enpa, secondo cui poi “non è soddisfacente il divieto solo parziale di allevamento di cinghiali, che invece avrebbe dovuto essere totale”.

Inoltre “è inaccettabile che sia stata prevista una norma che, in spregio delle regole urbanistiche, autorizza i cacciatori a costruire strutture di forte impatto per volumetria e altezza quali le cosiddette altane, torri che possono superare i 20 metri, da cui è fin troppo facile massacrare uccelli selvatici e non solo”. Tra gli aspetti positivi, l’Ente sottolinea che nel Collegato “è stata risparmiata la linea di caccia selvaggia ai cinghiali, sostenuta in modo del tutto irragionevole da ambienti venatori e non”.

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