Clima, mai visto un inverno così mite e secco a Sud delle Alpi dal 1864: +1,8 gradi e -78% precipitazioni

Mai visto un inverno così mite e secco sul versante meridionale delle Alpi. Lo riferisce l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera secondo il quale era dal 1864, cioè dall’inizio delle misurazioni, che non si registravano simili condizioni. 

A sud delle Alpi l’inverno meteorologico (che comprende i mesi dicembre, gennaio e febbraio) 2021/22 terminerà lunedì. Tenendo conto delle previsioni dei prossimi giorni, secondo MeteoSvizzera, si può già dire che è stato un inverno “con una temperatura media di 1,8 gradi C superiore alla norma 1991-2020, mentre il totale di precipitazione sarà inferiore a un quarto del valore normalmente atteso, più precisamente risulterà pari al 22% di esso”. 

Finora non si era mai verificato un inverno con una temperatura media superiore di 1°C rispetto alla norma e precipitazioni inferiori alla metà di quelle attese.

Inverno mite sulle Alpi: 2 fattori scatenanti

Determinanti, secondo MeteoSvizzera, sono stati principalmente due fattori: condizioni anticicloniche persistenti caratterizzate da aria molto mite in quota, che hanno contribuito a far registrare temperature miti soprattutto in montagna, e frequenti giornate con favonio (il vento di primavera), che hanno innalzato le temperature anche alle basse quote.

Con un’anomalia termica di oltre 2°C rispetto alla norma 1991-2020, l’inverno più mite della serie storica è stato quello 2006/07, in cui le precipitazioni furono però un po’ più abbondanti del normale. Al contrario, l’inverno più freddo risale al 1894/95, con un’anomalia di oltre 4°C rispetto alla norma e precipitazioni di poco inferiori alla media.

L’inverno 2013/14 è stato in assoluto il più ricco di precipitazioni e ha fatto registrare una temperatura media stagionale di circa 1°C superiore alla norma. Il meno piovoso è stato invece l’inverno 1980/81, che ha fatto registrare solo il 3% delle precipitazioni normali.

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