Conferenza sul clima: “Le Alpi hanno un futuro incerto. Bisogna fare qualcosa”

Pubblicato il 10 Settembre 2009 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA

L’avvenire del nostro pianete è sempre più incerto, caldo, anzi focoso. Sono le conclusioni che un gruppo di scienziati presenteranno in una conferenza a Londra a partire dal 15 settembre. Specialisti di diverse discipline che hanno studiato approfonditamente i cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo l’ecosistema-terra delineeranno le principali mutazioni che il nostro pianeta subirà nei prossimi anni.

Sebbene l’odierna società si sia in qualche modo abituata con rassegnata condiscendenza ai bollettini più che catastrofici del mondo scientifico, alcune dei punti chiavi cui è giunto il consesso di scienziati riuniti a Londra sono nuovi, ed aggiungono giustificati timori a quelli che già si nutrivano.

Nella conferenza si mostreranno i risultati di una inquietante scoperta: i cambiamenti climatici innescati dal diossido di carbonio sprigionato nell’aria non riguardano solo l’atmosfera ma coinvolgono ora anche la composizione della crosta terrestre. Per dirla con le parole del Professore Bill McGuire, direttore del Benfield Hazard Research Centre all’University College di Londra: “Non solo gli oceani e l’atmosfera stanno cospirando contro di noi, portando temperature roventi, tempeste sempre più potenti e inondazioni, ma anche il suolo sotto di noi sembra essersi unito alla trama”.

L’ecosistema è un tutto composto di parti che sono intrinsecamente legate l’una all’altra. E così lo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide pone drammatici problemi per le coste inglesi che potrebbero un giorno essere devastate da un gigantesco tsunami scatenato dallo smottamento di enormi ghiacciai nel nord del Canada.

Le Alpi sono poi la regione a più alto rischio in Europa. Il futuro qui è definito “inquietantemente incerto”. “Le rocce che riposano contro i ghiacciai diventeranno instabili quando il ghiaccio si scioglierà provocando così valanghe. A questo si aggiunge che il flusso di ghiaccio sciolto determinerà nuove inondazioni”. L’incognita delle Alpi è reale, aggiungono gli scienziati, e il problema deve essere affrontato con celere urgenza in un momento storico in cui le cose sono complicate dalla crescita della popolazione e dalla presenza di ingenti flussi turistici nella regione.