Copenhagen. Al vertice piano per rinascita sostenibile dell’Aquila

Pubblicato il 11 Dicembre 2009 - 18:33 OLTRE 6 MESI FA

Al vertice di Copenhagen arriva un piano per una rinascita in chiave sostenibile dell’Aquila. E’ quanto conterrà la “Carta per la ricostruzione della città dell’Aquila, impegno per un nuovo modello urbano sostenibile”, presentata oggi 11 dicembre alla Camera dal vicepresidente della commissione Ambiente della Camera Salvatore Margiotta, dal sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e dal direttore della rivista on line Rinnovabili.it, Mauro Spagnolo.

Gli impegni che i firmatari hanno preso con il documento, hanno spiegato Margiotta e Spagnolo, «E’ l’abbattimento entro il 2020 del 35% delle emissioni nocive rispetto al 1990, prevedendo, nel processo di ricostruzione, l’uso di almeno il 50% di materiale edilizio riciclato dalle macerie del terremoto». Tutto ciò, hanno precisato, mediante «una serie di misure che vanno dall’obbligatorietà della progettazione ‘green’ dei nuovi edifici, all’uso dei veicoli elettrici, ibridi o a idrogeno; come anche la creazione di isole pedonali e l’uso di fonti rinnovabili (solare, geotermia, biomassa e minieolico) integrate nel tessuto urbano».

Per Margiotta, che a Copenhagen presenterà la Carta agli altri parlamentari presenti, «il progetto ha il merito di conferire all’Aquila un ruolo guida come città ecosostenibile, una sorta di laboratorio ideale. E forse – ha concluso – è possibile che la città abruzzese possa fare scelte più avanzate di quelle che si adotteranno nella capitale danese».

La città «che ha rappresentato la più grande tragedia degli ultimi 100 ann – ha affermato il sindaco Cialente – spero diventi un luogo ideale per il 2050, rinunciando a politiche ‘energivore’, come accadeva purtroppo prima del terremoto. Per la ricostruzione – ha aggiunto – spero si possa riutilizzare anche una gran parte dei 3,5 milioni di metri cubi di macerie: si tratta di una sfida che riguarda anche la bellezza dei nostri edifici e che significativamente sta seguendo con molto interesse l’Ocse».