El Nino è due volte più potente e spostato a ovest, la causa il riscaldamento delle acque
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Negli ultimi 30 anni El Nino ha raddoppiato la sua intensità e si è spostato verso ovest. Lo ha dimostrato uno studio del Jet Propulsion Laboratory della Nasa e del Noaa (l’agenzia americana per l’atmosfera), secondo cui la responsabilità potrebbe essere del riscaldamento delle acque dovuto alle attività umane.
Sotto il nome di El Nino va un fenomeno climatico che avviene in media ogni 5 anni, che consiste nel riscaldamento di una parte delle acque del Pacifico, con effetti sul clima in buona parte del mondo, dagli Usa all’Australia. Le osservazioni dei satelliti hanno rivelato che l’aumento della temperatura dell’acqua associato è più che raddoppiato nelle ultime tre decadi, passando da 0,6 a 1,2 gradi centigradi. Inoltre l’area di picco delle temperature e del livello delle acque si è spostato dal Pacifico orientale a quello centrale.
”Lo studio suggerisce che i cambiamenti climatici stiano già avendo un effetto su El Nino – spiega Michael McPhaden, uno degli autori dello studio pubblicato da Geophysical Research letters – spostando il suo centro d’azione nel Pacifico centrale”. Su quali potrebbero essere le conseguenze di questo cambiamento è presto per pronunciarsi, secondo gli autori, che ricordano però come la corrente abbia un effetto su tutto il pianeta, a cominciare dagli uragani dell’Atlantico fino ai monsoni: ”Questo cambiamento rende molto più difficile fare previsioni meteo a medio termine – spiega l’esperto – perché’ i modelli che usiamo ora si basano sulla posizione che aveva El Nino nel ventesimo secolo, che è molto diversa da quella di oggi”.