Ferrante (Pd): “Energia, paghino le imprese inquinanti”

Pubblicato il 18 Febbraio 2010 - 15:51 OLTRE 6 MESI FA

«L’emendamento che il Governo e la maggioranza hanno voluto pervicacemente far approvare, nonostante i sacrosanti paletti posti dalla Commissione Bilancio che escludono oneri a carico della finanza pubblica e aggravio di tariffe per gli utenti, rappresenta un vero pasticcio. Si tenta in tutte le maniere di salvare chi ha deciso di produrre energia infischiandosene delle regole europee sulle emissioni di CO2 e si propongono soluzioni senza capo né coda, a carico dei cittadini e delle imprese che utilizzano l’energia, per cercare di evitare i fulmini della Ue».

Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante in merito all’emendamento della maggioranza al decreto legge sull’energia per le grandi isole. «Quello adottato dal Governo – continua Ferrante – è un comportamento tanto più assurdo se si pensa che proprio oggi il Ministero dell’Ambiente si appresta a dare il via libera ad una nuova centrale a carbone, quella di Saline Ioniche, in Calabria.Insomma, si continua ad aumentare la quota di CO2 causata dalla produzione di energia elettrica senza rendersi conto che il meccanismo di ‘cap and trade’ adottato dalla Ue, e che si avvia a diventare quello utilizzato in tutto il mondo, significa internalizzare i costi ambientali relativi alle emissioni e quindi a non rendere più conveniente il carbone. D’altronde è esattamente questo il motivo per cui nessuno in Europa sta aumentando il ricorso al carbone ed anzi tutti gli stati stanno correndo sulla strada delle rinnovabili. Solo in Italia si gioca a fare i furbi. Per risolvere il pasticcio c’è solo una strada, ovvero rimettere mano al vecchio Piano Nazionale d’Assegnazione della CO2, riducendo le quote che allora troppo generosamente furono assegnate agli impianti esistenti, e alzare quelle per gli impianti ‘nuovi entranti’, più efficienti e meno inquinanti».

«Insomma – conclude Ferrante – quello che non è proprio accettabile è il derogare costantemente e volutamente al principio ‘chi inquina paga’, presentando il conto ai cittadini sotto forma di balzello nella già cara bolletta elettrica».