India, Banca Mondiale. Un miliardo di dollari per ripulire il sacro ma lurido Gange

Pubblicato il 15 Giugno 2011 - 19:37 OLTRE 6 MESI FA

Pellegrini si bagnano nel Gange per purificarsi

NUOVA DELHI, INDIA – Funzionari del governo indiano hanno firmato un accordo con la Banca Mondiale per ottenere un prestito di un miliardo di dollari inteso a finanziare il primo grande progetto da 20 anni per depurare il sacro Gange, uno dei fiumi più inquinati del mondo.

Un terzo del miliardo e 200 milioni di abitanti dell’India vive lungo le sponde del fiume, lungo 2.510 km, e molti loro lo usano per attingervi acqua da bere, per cucinare, per lavarsi. Milioni di persone si immergono nelle sue acque per bagni rituali intesi a ripulirsi dai peccati. Ma liquami non depurati, rifiuti agriculturali e discariche industriali hanno inquinato le acque  per decenni. Come se non bastasse, dighe e progetti idroelettrici minacciano di arrestare in certi tratti il flusso dell’acqua.

Martedi scorso un leader religioso induista, Swami Nigamanand, a seguito di un lungo sciopero della fame contro attività minerarie nel letto del fiume, è morto dopo essere stato in coma per settimane. Il prestito della Banca Mondiale, che il governo indiano ha atteso a lungo, servirà a finanziare parte di un progetto per fermare la discarica nel fiume di acqua non depurata entro il 2020.

Il progetto rimpiazzerà il Ganga Action Plan del 1986, che riuscì ad obbligare il riversamento di acqua depurata nel fiume in certi tratti, ma non lo smaltimento di rifiuti non trattati. Secondo i critici il suo fallimento è stato dovuto da mancanza di finanziamenti e gestione incompetente.

Rappresentanti del governo indiano e funzionari della Banca Mondiale hanno espresso la speranza che il nuovo progetto abbia maggior successo, per via dei maggiori fondi a disposizione e dell’intenzione di coinvolgere ambienti regionali di concerto con una campagna di pubblica informazione. ”Quello che stiamo cercando di fare – dice Genevieve Connors, un’esperta idrica della Banca Mondiale parte del progetto – è di fare un passo indietro e non concentrarci solo su un settore – l’acqua inquinata – ma di affrontare un approccio regionale più ampio”.

Ma la Connors ha ammesso che l’impresa di ripulire un fiume è ”enorme”, che richiede decenni e costa miliardi di dollari. Funzionari governativi indiani riconoscono che il Gange è solo uno dei fiumi che rappresentano un problema per la salute da chi vive sulle loro sponde o in prossimità di esse.

”La gran parte dei fiumi indiani sono diventati fogne”, ha detto il ministro dell’abiente Jairam Ramesh, ”ed ora è giunto il momento di farvi affluire acque pulite”. Ma non sarà facile. Il Giappone nel 1993 ha contribuito al finanziamento di un progetto di ripulitura del fiume Yamuna, il più grande affluente del Gange, ma gli effetti dell’iniziativa sono stati minimi, e lo Yamuna continua ad essere inquinato come prima, se non di più.