Ghiacciaio del Calderone, ne restano 25 metri. Allarme del Cnr: “Ogni anno perde 1 metro di spessore”
Allarme del Cnr: "Secondo recenti stime, il Calderone perde ogni anno mediamente un metro di spessore. La riduzione del volume di ghiaccio ancora presente nei prossimi anni potrebbe privare l'area di una preziosa fonte di accumulo idrico"
Pubblicato il 14 Aprile 2022 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA
Ghiacciaio del Calderone, ne restano 25 metri. Allarme del Cnr: “Ogni anno perde 1 metro di spessore” (Foto Ansa)
Il Calderone, il ghiacciaio più meridionale d’Europa e l’unico degli Appennini, si sta riducendo a vista d’occhio: ne restano ormai solo 25 metri, nascosti da una coltre di pietre all’ombra delle pareti del Gran Sasso.
Ghiacciaio del Calderone: ne restano solo 25 metri
L’immagine arriva dalla ricognizione organizzata da Cnr e Università Ca’ Foscari Venezia con esperti di Ingv e Università di Padova in vista del carotaggio previsto per fine aprile.
Se le carote di ghiaccio del Calderone si dimostreranno un archivio sufficientemente conservato, potranno ambire a essere custodite per decenni nel ‘santuario’ dei ghiacciai montani in sofferenza che sarà realizzato dal programma internazionale Ice Memory.
Ghiacciaio del Calderone: le ricerche sul Gran Sasso
L’attività di ricerca sul Gran Sasso, organizzata da Cnr-Isp e Università Ca’ Foscari Venezia in collaborazione con esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), dell’Università degli Studi di Padova e della società Engeoneering Srls, è stata resa possibile grazie al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Soccorso pubblico e Difesa civile, che ha messo a disposizione elicotteri e personale specializzato per raggiungere in sicurezza la conca del ghiacciaio, ai piedi del Corno Grande, a 2600 metri di quota.
Ghiacciaio del Calderone, la ‘fotografia’ dell’Ingv: ghiaccio e pietre
Un primo profilo radar elaborato dai ricercatori Ingv ha rivelato una fotografia chiara: sotto i detriti c’è una parte di ghiaccio misto a pietre e poi alcuni metri di ghiaccio apparentemente più ‘pulito’.
Si tratta della “fotografia” più nitida mai scattata delle profondità dell’ex ghiacciaio, oggi glacionevato, del Calderone.
L’elaborazione di tutti i dati raccolti attraverso le prospezioni radar ed elettromagnetometriche sta fornendo ai glaciologi informazioni utili a scegliere il punto più promettente in cui prelevare una carota di ghiaccio profondo.
L’allarme del Cnr: “Il Calderone perde ogni anno un metro di spessore”
“Secondo recenti stime, il Calderone perde ogni anno mediamente un metro di spessore. La riduzione del volume di ghiaccio ancora presente, nei prossimi anni potrebbe privare l’area di una preziosa fonte di accumulo idrico”, afferma Carlo Barbante, direttore Cnr-Isp e docente università Ca’ Foscari Venezia.
“Oltre all’acqua, però, sono in pericolo anche le informazioni sull’ambiente e il clima del passato – ricorda – che il ghiaccio conserva e gli scienziati sono in grado di interpretare”.
