Fukushima, tutti gli scenari dopo la fusione del reattore: possibile un’esplosione come a Chernobyl

Pubblicato il 18 Marzo 2011 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La parziale fusione del combustibile nei reattori 1, 2 e 3 della centrale di Fukushima 1 è un processo irreversibile: non si può, infatti, recuperare il combustibile parzialmente fuso all’interno del suo contenitore (vessel). Tuttavia è ancora possibile bloccare il processo di fusione continuando a pompare acqua di mare per raffreddare il reattore.

Stabilizzare i reattori: se si riuscirà a raggiungere l’obiettivo, la situazione nei tre reattori potrà essere stabilizzata nell’arco di settimane. Nel peggiore degli scenari, ossia se diventasse impossibile evitare il surriscaldamento, il combustibile potrebbe fondere completamente nell’arco di alcuni giorni. E’ vero che la temperatura del combustibile con il tempo tende gradualmente a scendere, e di conseguenza si limita anche la fusione del combustibile, ma non si può aspettare perché le temperature raggiunge nei tre reattori sono comunque altissime. ”Si tratta adesso di mantenere un equilibrio delicatissimo, iniettando nel circuito di raffreddamento la giusta quantità di acqua”, spiega Emilio Santoro, dell’Enea. L’acqua non deve essere troppo abbondante perche’ la temperatura altissima del combustibile provocherebbe la formazione di un’eccessiva quantità di vapore, che potrebbe innescare reazioni chimiche ed esplosioni. L’acqua non deve pero’ essere nemmeno troppo poca perche’il combustibile va assolutamente raffreddato.

Rottura vessel: raffreddare il combustibile è fondamentale per impedire che, fondendosi, possa danneggiare l’involucro di acciaio che lo contiene, il vessel. Se questo dovesse accadere, si potrebbero liberare polveri, vapori e gas radioattivi la cui fuoriuscita dalla centrale va assolutamente impedita. Se il vessel dovesse danneggiarsi e il materiale radioattivo fuoriuscire, si avrebbero conseguenze molto serie, ma a livello locale.

Esplosione simile a quella di Chernobyl: la fusione completa del combustibile e il raggiungimento di pressione e temperature molto elevate potrebbero causare il peggiore degli eventi possibili, ossia un’esplosione simile a quella di Cernobyl, capace di lanciare in alto nell’atmosfera vapori e polveri, provocando la formazione di una grande nube radioattiva.

Sarcofago di cemento: i reattori 1, 2 e 3 di Fukushima 1 sono già di fatto irreparabilmente danneggiati in seguito alla parziale fusione del nocciolo. Di conseguenza dovranno essere coperti con un ”sarcofago” di cemento per impedire la dispersione dei materiali radioattivi. ”E’ una soluzione che potrà essere adottata solo una volta stabilizzato il reattore – osserva Santoro – e la cui unica funzione è evitare la contaminazione”.

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