Il governo “liberalizza” le emissioni e a Taranto aumenta la nebbia dei veleni dell’Ilva

Pubblicato il 23 Settembre 2010 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA

Il governo dice sì alla libertà di inquinare, o meglio, con una legge rende molto più flessibili i limiti di emissione di sostanze inquinanti, soprattutto nelle grandi città. Il decreto legge del 13 agosto scorso sospende una vecchia legge, valida dal primo gennaio del 1999, che poneva il limite di un nanogrammo al metrocubo di emissioni di benzoapirene. Fino al 31 dicembre del 2012, dice il decreto legge pubblicato il 15 settembre, nelle città superiori ai 150mila abitanti invece non ci sarà più alcun limite.

Il risultato? A Taranto, per esempio, è sempre più consistente la cosiddetta “nebbia dei veleni”, quella formata dai fumi tossici dell’Ilva. Ora le associazioni ambientaliste promettono battaglia. Alessandro Marescotti di Peacelink dice: “Quel decreto ha evitato all’Ilva l’adozione di misure di contenimento delle emissioni cancerogene degli idrocarburi policiclici aromatici, una famiglia di componenti fra cui ci sono dei cancerogeni, come il benzoapirene che è un killer spietato. Grazie a questa legge non rischieranno più quello che invece sembrava invece inevitabile, e cioè il blocco della cokeria, la parte più pericolosa di tutto l’impianto”.