Greta Thunberg e le altre che lottano contro il cambiamento climatico: Anuna De Wever, Kyra Gantois, Luisa Neubauer, Alexandria Villasenor

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 12 Marzo 2019 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA
Greta Thunberg e le altre che lottano contro il cambiamento climatico: Anuna De Wever, Kyra Gantois, Luisa Neubauer, Alexandria Villasenor

Greta Thunberg e le altre che lottano contro il cambiamento climatico: Anuna De Wever, Kyra Gantois, Luisa Neubauer, Alexandria Villasenor (foto Ansa)

MILANO – Sono giovanissime e stanno cambiando il mondo, facendo quello che molti adulti non hanno mai osato fare. In principio era Greta Thunberg: svedese, figlia di una cantante d’opera e di un attore, a 15 anni ha dato inizio allo sciopero scolastico per sensibilizzare sul tema della lotta al cambiamento climatico. Dopo di lei sono arrivate le belghe Anuna De Wever, 17 anni, e Kyra Gantois, 19, la tedesca Luisa Neubauer, 22 anni, e l’americana Alexandria Villasenor.

Tutto è partito il 20 agosto del 2018, quando Greta decise di non entrare in classe. Scrisse su un pezzo di legno uno slogan per sensibilizzare sul cambiamento climatico, che quell’anno aveva provocato in Svezia eccezionali ondate di calore e incendi nei boschi, e si piazzò davanti al Parlamento. Lì rimase fino alle 15, il normale orario delle lezioni scolastiche. E lì è tornata tutti i giorni, fino alle elezioni generali del 9 settembre 2018. 

Quel suo gesto semplicissimo, a costo zero, ha attirato l’attenzione dei media, e da allora Greta ha partecipato ai più importanti eventi in cui si è discusso, anche solo di sfuggita, di cambiamenti climatici: è stata al Forum di Davos, alla Cop24 (la Conferenza Onu sul clima) in Polonia, e anche a Bruxelles, alla sede della Commissione europea. 

La forza della sua azione, però, non è stata tanto nei forti discorsi fatti senza alcun timore reverenziale davanti ai cosiddetti potenti o governanti, ma nell’azione che ha scatenato a livello globale tra moltissimi ragazzini. Da lì hanno avuto inizio i Fridays for Future, gli scioperi del venerdì di moltissimi studenti, dall’Italia agli Stati Uniti, dal Belgio alla Germania, per chiedere di fare qualcosa per l’unico pianeta che abbiamo. 

In Belgio il suo esempio è stato seguito da due studentesse fiamminghe, Anuna De Wever, 17 anni, e Kyra Gantois, 19. Dall’inizio del 2019 hanno deciso di mobilitarsi ogni giovedì, e portano in piazza a Bruxelles migliaia di coetanei. 

In Germania il testimone di Greta è stato raccolto da Luisa Neubauer, studentessa di Geogragia all’università di Goettingen. Ha 22 anni, ma ha iniziato ad impegnarsi attivamente per l’ambiente appena finito il liceo. Ha organizzato gli scioperi degli studenti e il primo marzo scorso ha camminato insieme a Greta ad Amburgo. 

Ma non sono mancati casi anche oltreoceano. Negli Stati Uniti, a New York, Alexandria Villasenor, 13 anni appena, ha già alle spalle diversi venerdì di protesta. Dopo aver vissuto sulla propria pelle la situazione creatasi con gli incendi in California, dove era andata a trovare dei parenti, ha deciso di informarsi e, complice la madre che ha studiato climatologia alla Columbia University, ha deciso di darsi da fare. Venerdì 14 dicembre ha preso la metro alle 8 di mattina, come tutti i giorni, ma anziché andare a scuola si è presentata davanti al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite e si è seduta su una panchina con accanto alcuni cartelli che sensibilizzavano sul cambiamento climatico. E proprio lì il 15 marzo decine di migliaia di studenti da tutto il mondo si ritroveranno per chiedere alla politica di fare qualcosa per il pianeta. 

“Greta ha trasformato il suo sciopero in un movimento di massa, è riuscita a raccontare la storia di cui avevamo bisogno, è riuscita a mostrare che non devi essere per forza un adulto per capire quello che succede nel mondo”, ha detto Luisa. E proprio grazie all’impulso di Greta lei e altre giovani donne hanno iniziato ad agire. 

Fonti: TeenVogue,  Guardian, School Strike for Climate, Fridays for Future, Agi