Il Giappone vuole disattivare Fukushima, il bilancio è di oltre 21 mila morti

Pubblicato il 20 Marzo 2011 - 11:04 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO – La centrale di Fukushima sarà disattivata dopo i gravi problemi causati dal sisma e dallo tsunami che hanno colpito il Giappone l’11 marzo. ”Guardando oggettivamente alla situazione, è chiaro cosa fare”, ha risposto il portavoce del governo, Yukio Edano in una conferenza stampa, alla domanda se il governo stia pensando di smantellare l’impianto nucleare.

La decisione dopo il nuovo allarme alla centrale nucleare di Fukushima. A preoccupare i tecnici il reattore 3, il più danneggiato, dove è aumentata notevolmente la pressione. L’Agenzia per la sicurezza nucleare ha riferito che i tecnici della Tepco hanno intenzione di aprire una valvola ma l’operazione potrebbe causare un’ulteriore fuga radioattiva. Inoltre, l’aumento del livello di radioattività potrebbe complicare ulteriormente gli interventi di raffreddamento dei reattori vigini.

Tepco, che gestisce la centrale, ha anche annunciato che sarà “difficile” ripristinare l’alimentazione alle unità 1 e 2 nonostante il cauto ottimismo che era stato mostrato ieri. “L’elettricità non è stata ancora ripristinata perché sono necessarie diverse verifiche per evitare un corto circuito”, ha detto un portavoce di Tepco, Fumiaki Hayakawa.

Il bilancio ufficiale del terremoto/tsunami dell’11 marzo scorso nel Giappone del nordest si appesantisce: i dati della polizia nazionale vedono il numero dei morti accertati a quota 8.450 e quello dei dispersi a 12.931. Tuttavia, nella sola prefettura di Miyagi, la polizia locale ha ipotizzato 15.000 vittime. Gli sfollati sono 360.000.