Inquinamento, a Brescia e Bergamo tasso mortalità per Pm2 più alto di tutta Europa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2021 - 17:06 OLTRE 6 MESI FA
Inquinamento, a Brescia e Bergamo tasso mortalità per Pm2 più alto di tutta Europa

Inquinamento, a Brescia e Bergamo tasso mortalità per Pm2 più alto di tutta Europa (foto Ansa)

Brescia e Bergamo hanno il tasso di mortalità da particolato fine (PM2.5) più alto in Europa.

Nella top ten anche Vicenza (al quarto posto) e Saronno (all’ottavo).

E’ il risultato di uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, pubblicato su The Lancet Planetary Health e finanziato dal ministero per l’innovazione spagnolo e dal Global Health Institute.

Lo studio analizza anche la mortalità da biossido di azoto (NO2), con Madrid la città con maggior numero di decessi in Europa, e Torino e Milano rispettivamente al terzo e quinto posto.

I risultati mostrano che 51mila morti premature da PM2,5 e 900 da NO2 potrebbero essere evitate ogni anno, se le città prese in esame riducessero i livelli dei due inquinanti raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

I dati per ogni città sono consultabili sul sito www.isglobalranking.org. Applicando le linee guida Oms sul PM2,5 a Brescia potrebbero essere evitati 232 morti l’anno e a Bergamo 137. Facendo lo stesso con l’NO2 a Torino, ci sarebbero 34 decessi in meno, e a Milano 103.

Inquinamento, il sindaco di Brescia: “I dati non sono attuali”

“L’aria di Brescia ha sicuramente diverse criticità, ma negli ultimi anni la situazione ha subito un graduale e costante miglioramento. Lo dicono i dati contenuti nel primo rapporto dell’Osservatorio Aria Bene Comune, pubblicato lunedì 18 gennaio. E’ questo il documento più recente e completo sulla qualità dell’aria nella nostra città e sui suoi effetti sulla salute”.

Lo spiega il sindaco di Brescia Emilio Del Bono dopo che Brescia e Bergamo sono state indicate come le città con il tasso di mortalità da particolato fine (PM2.5) più alto in Europa. secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, pubblicato su The Lancet Planetary Health.

“La ricerca dell’Università di Utrecht, finanziata dal ministero per l’Innovazione spagnolo e dal Global Health Institute e resa nota nella giornata di oggi, – spiega Del Bono – si basa su dati meno recenti, fotografando di conseguenza una realtà non attuale, ed è uno studio modellistico, il cui obiettivo principale è quello di sottolineare l’importanza di adottare dei valori limite sempre più bassi per ridurre la mortalità generale e non di rilevare la mortalità reale nel territorio. Infatti, riporta il numero teorico calcolato matematicamente di decessi evitabili se si adottassero limiti di legge sempre più bassi”.

Secondo il primo cittadino, “L’indagine dell’Osservatorio, tavolo a cui siedono anche Ats, Arpa, università Statale di Brescia e università Cattolica, comprende tutto il 2019, fornendo il quadro più aggiornato a disposizione di chiunque voglia approfondire l’argomento. Inoltre, i dati sanitari e ambientali riportati fanno riferimento, principalmente, a valutazioni epidemiologiche, non a calcoli modellistici, e pertanto una corretta e completa informazione su questi argomenti è fornita dal rapporto stesso”.

“Il Comune di Brescia -prosegue Del Bono – , pur rispettando il lavoro svolto daglistudiosi olandesi, ritiene di essere andato più avanti, sia negli studi, sia nelle politiche volte a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, illustrate anche nel documento dell’Osservatorio”.