Isola di Santo Stefano vendesi: prezzo 20 milioni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2014 - 06:47 OLTRE 6 MESI FA

ISOLA DI SANTO STEFANO, VENTOTENE (LATINA) – L’Isola di Santo Stefano è in vendita per venti milioni di euro. Ne dà notizia il Corriere della Sera e non è la prima volta che viene fuori l’annuncio di un “vendesi” in relazione all’atollo di 0,27 km quadrati di terra, parte del comune di Ventotene e delle isole Ponziane.

Proprio il sindaco di Ventotene, Geppino Assenso, rispondendo a Paolo Sarandrea del Corriere commenta che “Ogni tanto ci riprovano ma le cose per me non cambiano. Santo Stefano non si tocca”. Il “vendesi Santo Stefano” sarebbe apparso su un sito il 30 marzo scorso. Nell’Isola fino al 1965 c’era un carcere fatto costruire da Ferdinando IV di Borbone, nel quale erano stati detenuti anche Sandro Pertini e l’anarchico regicida Gaetano Bresci. Si legge sul Corriere:

L’annuncio specifica che la parte in vendita, 25 ettari su 28, è quella di proprietà privata: «Vi sono fabbricati per duemila metri quadrati. Non esiste una rete idrica ma ci sono numerose cisterne per la raccolta dell’acqua e diversi scali per barche e gommoni, mentre sul lato est c’è il porticciolo». Restano escluse stradine e cittadella carceraria, che sta cadendo a pezzi. Alcune settimane fa è venuto giù anche il tetto della chiesetta, l’area era già inaccessibile per motivi di sicurezza e adesso è stata transennata. «Non sappiamo più a che santo votarci – dice Assenso -, l’isola è stata dichiarata Monumento nazionale è un simbolo di democrazia e di unità e deve essere tutelata con il massimo sforzo. Ed è diventata anche un’area naturale marina protetta». L’ultimo intervento venne disposto dall’ex governatore Francesco Storace: un milione di euro per puntellare l’ingresso del carcere. Ma tutto il resto va in malora. Forse è per questo che il notaio napoletano proprietario dell’area privata adesso ci riprova. «Ai tempi di Marrazzo cercammo un accordo, la Regione era pronta ad acquistare a un prezzo ragionevole – ricorda Assenso – ma il proprietario non ne volle sapere. Vuole venti milioni ma chi glieli dà? Una cosa è certa, lì sopra nessuno toccherà un mattone se non sarà per ridare a quei luoghi quella dignità che meritano».

In un articolo dell’ottobre 2013, sempre del Corriere, a firma di Luca Zanini, si parlava di un “vendesi isola e terreno edificabile”, sempre 25 ettari, ma a un prezzo leggermente più alto: 22 milioni di euro. Si trattava però di 5 e non 25 ettari:

La casa con i 5 ettari apparterrebbe ad un notaio napoletano, tale dottor Orazio Ciarlo, che l’avrebbe acquistata al prezzo di circa 1 miliardo di lire nel 1990, dai precedenti proprietari: i Taliercio, allora titolari anche dell’Hotel Mezzatorre.

Già nell’agosto 2005, una immobiliare tedesca – la www.vladi.de, specializzata nella vendita di esclusive isole in tutto il mondo, dai Caraibi alla Polinesia – aveva annunciato la vendita di Santo Stefano per 20 milioni di euro. Pochi giorni dopo era stata approvata una delibera della Regione Lazio, in cui si avviavano le procedure di esproprio proprio per lo splendido isolotto. «In realtà sull’isola si sovrappongono le proprietà: due private che coprono in effetti buona parte della terra, circa 40 ettari; poi quella della zona del carcere che è del demanio. L’immobile dove fu imprigionato Pertini è ancora oggi del demanio», dice Angelo Bonelli, che all’epoca era assessore regionale e nel 2005 occupò l’isolotto con un gruppo di pescatori ventotenesi, chiedendo già all’allora presidente della Repubblica Ciampi che la dichiarasse monumento nazionale e bene indisponibile dello Stato.