Lo smog c’è perché fa freddo, inutile dire abbassate i riscaldamenti
Mentre in Italia per i sindaci di Roma e Milano, Gianni Alemanno e Letizia Moratti, il problema dell’inquinamento nelle grandi città sembra ormai risolto. «Basta abbassare un po’ il riscaldamento in casa», qualche grado e qualche ora in meno, questa la ricetta della Moratti. Dalla Russia arriva la conferma, il gelo fa aumentare lo smog ed è inevitabile.
A Mosca, dove quest’anno le temperature sono state di 10 gradi al di sotto della media, si fa fatica a respirare. A Koshino in zona Ukhtomskii, per esempio, le concentrazioni di idrogeno solforato sono arrivate a 8,2 Ppm – concentrazione massima ammissibile. Con le gelate, il vento siberiano e il gran freddo, aumentano quindi le emissioni di sostanze nocive.
Lo smog va alle stelle e per le emissioni dei privati e per quelle di fabbriche, negozi e enti pubblici. Diminuire i gas di scarico quando fa così freddo, in Russia significa dire: produciamo meno e di conseguenza guadagniamo meno. Le grandi fabbriche russe non ne hanno l’intenzione.
Dalla Russia, dove le gelate hanno fermato anche Napoleone e Hitler, prendiamo esempio e torniamo in Italia. Dire l’inquinamento a Roma e Milano non esiste, è falso. Lo smog aumenta perché la gente ha freddo, e quando si ha freddo si cerca di riscaldarsi. E non è solo un problema di privati. Le temperature rigide colpiscono tutti, nelle fabbriche, nei negozi e anche in Consiglio comunale.
Stabilito che l’inquinamento c’è e si fa comunque sentire, inutile dispensare ricette. Forse ci vorrebbe un’ordinanza.