Marmolada, allarme del Cnr: “I ghiacciai scompariranno fra 25 anni”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Agosto 2019 - 12:04 OLTRE 6 MESI FA
Il ghiacciaio della Marmolada

Il ghiacciaio della Marmolada (Foto Ansa)

TRENTO  –  A poche ore dall’allarme scattato in Groenlandia e sull’Antartico per lo scioglimento dei ghiacci e dalla notizia che questo luglio è stato il più caldo mai registrato una nuova allerta riguarda la Marmolada: secondo uno studio del Cnr, infatti, tra 25 anni i ghiacciai scompariranno. 

A fare il focus sulla montagna simbolo delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco è il Corriere del Veneto. “Nell’ultimo secolo i ghiacciai delle Alpi hanno perso il 50% della loro copertura – conferma il professor Renato Colucci, glaciologo del Cnr di Trieste e tra gli autori dell’articolo in uscita – i ghiacciai alpini in Italia, Francia, Austria e Svizzera si stanno ritirando a una velocità senza precedenti in migliaia di anni. I ghiacciai delle Alpi orientali e centrali, sotto i 3.500 metri, sono destinati a sparire nel giro di 20-30 anni, perché dal 2004 le temperature medie non ne permettono la sopravvivenza”.

E i teloni sulla Marmolada? “Ci sono ancora – risponde Colucci al Corriere del Veneto – ma servono solo a rallentare localmente il fenomeno, non a impedire al ghiaccio di sciogliersi”.

Colucci parla anche della giovane ambientalista svedese Greta Thunberg. “Tutto questo oggi lo dice Greta, ma la scienza lo ripete da trent’anni – ammonisce Colucci – eppure siamo tutti inascoltati. Hanno più credito i negazionisti e gli ignoranti che parlano di temi che non conoscono”.

A patire la situazione sarà anche il turismo: “Soprattutto dopo l’uragano Vaia del 29 ottobre scorso, che ha devastato le nostre montagne, è emersa con forza la necessità di non sottovalutare i mutamenti climatici e anzi di prevenirli – riflette Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno sentito dal Corriere del Veneto – il riscaldamento globale va affrontato con l’aiuto degli esperti, che possono aiutare la politica a prendere le giuste decisioni”.

“È il momento di adottare soluzioni in grado di mitigare il problema, che oggi vediamo forse in maniera saltuaria ma che domani diventerà la normalità. Mi metto a disposizione per contribuire alla salvaguardia del territorio”, conclude Padrin. (Fonti: Ansa, Corriere Veneto)