Merluzzo costa troppo: gli esperti consigliano la limanda limanda, salva i mari

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2018 - 06:22 OLTRE 6 MESI FA
Merluzzo costa troppo: gli inglesi riscoprono la limanda limanda ed è pure "eco"

Merluzzo costa troppo: gli inglesi riscoprono la limanda limanda ed è pure “eco”

LONDRA – Merluzzo ed eglefino, o asinello, aumentano di prezzo e nel Regno Unito torna in tavola limanda limanda, il pesce piatto che si adagia sui fondi sabbiosi tra o e 150 mt di profondità dell’Oceano Atlantico nord-orientale, dal Golfo di Biscaglia al Mar Bianco e all’Islanda, dei quali assume il colore.

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Recenti statistiche di Seafish, l’ente dell’industria della pesca, mostrano che rispetto allo scorso anno le vendite sono aumentate del 47%. Persino Mark & Spencer ha visto aumentare le vendite del 50% di limanda limanda, che può essere cucinato come qualsiasi altro pesce bianco ma è più economico.

La Marine Conservation Society nella Good Guide Fish lo indica come pesce da mangiare perché al contrario del merluzzo la specie ancora è molto presente nel mare e può essere pescato senza danneggiare l’oceano. Nella Good Guide Fish, oltre a limanda limanda, sono presenti il nasello, l’aringa, alcuni tipi di sgombro, cozze, rombo.

Philip MacMullen, di Seafish, sostiene che in passato limanda limanda era molto apprezzato, ma si era guadagnato la reputazione di pesce dal gusto non sempre gradevole. Il sapore ricorda quello della passera di mare, molto simile al rombo, ma “la maggior parte delle persone non lo conosce ed è un peccato perché è buono, simile alla sogliola e alla platessa, soltanto più piccolo. E’ incoraggiante che sia presente nei supermercati”.

Marine Conservation Society afferma che scegliere tra una varietà più ampia di pesci, allevierebbe la pressione su alcune zone di pesca e favorirebbe la richiesta di prodotti ittici più sostenibili e locali. Bernadette Clarke, responsabile del programma MCS Good Fish Guide, ha dichiarato: “Pur non avendo il sapore del merluzzo, sgombro e platessa, questi pesci potrebbero e dovrebbero essere il pasto del futuro”.