Meteo, tornano freddo e neve a fine marzo: “Preparatevi al ritorno di Buran”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Marzo 2018 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA
Meteo, freddo e neve a fine marzo: "Arriva Buran bis" (foto Ansa)

Meteo, freddo e neve a fine marzo: “Arriva Buran bis” (foto Ansa)

ROMA – A fine mese tornano freddo e neve. E, soprattutto, torna Buran, il vento gelido siberiano. Una seconda ondata di gelo e neve che, partendo dall’Europa settentrionale – Russia e Finlandia- colpirà soprattutto l’Austria, ma toccherà anche l’Italia.

Lo conferma il direttore di iLMeteo.it, Antonio Sanò, che rivendica: “Siamo stati i primi ad ipotizzare l’arrivo di ‘Buran bis’. All’inizio molti, che utilizzano solo metodi tradizionali di previsioni meteo, hanno ritenuto le nostre teorie errate e basate su false informazioni, ma ora altrettanti ci stanno dando ragione. I modelli meteorologici – spiega Sanò – che pure vanno analizzati con attenzione e tenendo conto che alcune variabili potrebbero far mutare il quadro generale, hanno un certa attendibilità e sono un supporto fondamentale”.

Cosa dobbiamo aspettarci in prossimità della primavera? “Anche se in condizioni di questo tipo è necessario muoversi con cautela, soprattutto quando si cerca di guardare a un periodo più ampio di tre o quattro giorni, possiamo prevedere che a partire dal 20 marzo, e per circa una settimana, le temperature avranno valori al di sotto delle medie. Una condizione che prosegue fino a fine mese”.

“Oltre a freddo pungente e gelate notturne – aggiunge Sanò – sono possibili nevicate, anche abbondanti, sulle regioni adriatiche. Ad essere interessate, anche a quote basse, saranno Romagna, Abruzzo, Molise e Marche. Al Sud – prosegue – ci sarà per lo più qualche pioggia, mentre il Nord sarà riparato dalle Alpi e vedrà solo qualche sporadica precipitazione”.

A determinare questa anomalia climatica, spiega l’esperto, è lo ‘Strat warming’, cioè il riscaldamento della stratosfera polare che, anche se non strettamente collegato, sembra alternarsi con un altro fenomeno, quello del Nino. Quest’ultimo, prosegue Sanò, “in genere arriva verso Natale e dura per più di due mesi, influenzando il clima dell’intero pianeta e determinando estaticome quella dello scorso anno. Il Nino, però, ora si sta attenuando e le condizioni stabili e calde che determina stanno cedendo il passo a una primavera ‘pazzerella’ e con molta probabilità a un’estate molto diversa da quella che abbiamo vissuto nel 2017”.