Allarme nutrie: continuano a proliferare e distruggono gli argini

Pubblicato il 10 Febbraio 2012 - 15:13 OLTRE 6 MESI FA

MANTOVA – E’ allarme nutrie in Italia. Secondo i tecnici sessantamila di questi animali sono da abbattere. Il sistema della cattura con le gabbie, costato più di 300mila euro, non ha dato risultati: ogni anno la popolazione delle nutrie torna ai livelli precedenti per la straordinaria fertilità di questi animali.

Per riuscire davvero a fermare la proliferazione delle nutrie, scrive l’Espresso, sarebbe necessaria una campagna staordinaria che riducesse il numero dei castorini al punto da riuscire ad invertirne il trend demografico, e servirebbero poi iniziative ecologiche per confinare gli animali restanti in aree di minore impatto.

Le nutrie sono nocive per l’ambiente perché gli esemplari femmine, per partorire e allevare la prole, scavano sulle rive dei corsi d’acqua lunghe tane, con l’ingresso proprio a pelo dell’acqua. In questo modo si indeboliscono gli argini, con possibili esondazioni. Per questo la Regione Lombardia ha decretato la nocività della specie nel 2002, anche se questi animali non sono portatrici di alcuna malattia trasmissibile all’uomo, neppure della leptospirosi.

Ad oggi nella provincia di Mantova ci sono all’incirca 70mila esemplari di questi roditori erbivori originari del Sudamerica. Con le gabbie ne restano uccidi circa 30mila l’anno, e dei sopravvissuti la metà viene uccisa naturalmente dal rigore invernale. Ma se anche restano solo 10mila femmine, queste in primavera riescono a generare fino a tre volte l’anno, ogni volta portando fino alla maturità cinque cuccioli. In questo modo ogni primavera nascono (e crescono) 50mila nuove nutrie, che riportano così il numero degli esemplari totali a 70mila.