Paura dei fulmini in montagna? Ecco come difendersi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Luglio 2015 - 16:57 OLTRE 6 MESI FA
Paura dei fulmini in montagna? Ecco come difendersi

(Foto d’archivio)

BOLZANO – Paura dei fulmini? Ecco come difendersi in montagna: guardare le previsioni del tempo, individuare nicchie e luoghi che ci possono proteggere in caso di temporale, fare attenzione soprattutto alle nuvole verticali. I consigli arrivano da Roberto Iacopelli, guida alpina di Bolzano, intervistato da Alan Conti sull’Alto Adige.

Spiega Iacopelli:

“La prima considerazione è abbastanza banale ovvero pianificare i propri progetti studiando sempre bene quanto sostengono i bollettini meteorologici istituzionali. Per le Dolomiti significa consultare le previsioni delle Province di Bolzano e Trento, oltre al Veneto per Arabba. Vanno lette con attenzione anche per capire quanto lunghe possano essere le varie escursioni”.

Se sono previste perturbazioni, quindi, meglio evitare certi itinerari, soprattutto cime e creste.

“Si tratta, ovviamente, dei posti maggiormente esposti dove le saette arrivano senza impedimenti e dove è difficilissimo trovare un riparo. La Roda di Vael, per esempio, è esattamente una tavola per fulmini data la sua conformazione a punta. Discorso analogo può essere fatto per molte cime come, per esempio, la Marmolada. Più semplice gestire un’eventuale cambio repentino in zone che siano al di fuori da una ferrata”.

Ma ci sono anche altri utili accorgimenti oltre al meteo.

“Partire presto è sempre la scelta più sicura perché comunque i temporali arrivano tendenzialmente dal pomeriggio in poi. Se si calcola tutto in modo da essere fuori dalle ferrate o dalle zone esposte entro Mezzogiorno i rischi si abbassano considerevolmente. Non si azzerano, certo, ma si riducono sicuramente. Purtroppo sono ancora troppi gli alpinisti che partono tardi per escursioni anche lunghe. Per quanto non lo si possa avvertire come tale è un rischio anche questo”.

“E’ importante saper guardare le nuvole. Se si sviluppano in verticale si tratta di nubi che molto probabilmente porteranno con sé una discreta aggressività. Si notano anche in fase di avvicinamento. A quel punto bisogna cominciare a guardarsi intorno. Levarsi dalla ferrata libera è la prima azione. E’ bene cercare con lo sguardo, dunque, tutte quelle insenature nella roccia che possano fungere da riparo. Bastano anche delle nicchie con una profondità di circa un metro e mezzo per essere al sicuro dai fulmini. Ancora più sensato è annotare a mente questi piccoli nascondigli sicuri a prescindere, anche con il cielo limpido e sereno”.