Pontili a Zannone e Palmarola? Ranucci attacca

Pubblicato il 17 Giugno 2011 - 18:45| Aggiornato il 20 Giugno 2011 OLTRE 6 MESI FA

Uno scorcio di Palmarola

LATINA – Zannone e Palmarola sono le due isole più selvagge dell’arcipelago pontino e tra le più belle e incontaminate dell’intero Mediterraneo. Non sono modaiole e frenetiche come Ponza, nemmeno radical-chic come Ventotene. Sono due isolette con cale meravigliose, sabbia bianca, fondali che fanno la gioia degli appassionati di sub. Spoglie e selvagge, ma forse non per molto ancora.

L’amministrazione comunale di Ponza vuole far costruire dei pontili su queste due isole. Il che si tradurrà in barche ormeggiate tutta l’estate, le due isolette meta del turismo di massa che ad agosto qui si concentra soprattutto sulle “sorelle maggiori”, Ponza e Ventotene.

Qui arrivano in genere poche barche, tranne i giorni di festa, e i barconi delle cooperative ponzesi che scaricano gruppetti di turisti giornalieri per un rapido bagno nella grotta sottomarina di Palmarola e poi via.

Dietro i pontili arriveranno, inesorabilmente, barconi sempre piùgrandi e orde di bagnanti napoletani sempre più  numerose, un distributore di carburante, e poi tutto il resto, inclusa la speculazione immobiliare e l’arrivo della malavita organizzata.

Facilmente prevedibile la fine che faranno queste due perle.

Il senatore Pd Raffaele Ranucci ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno Roberto Maroni e dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. “Il governo deve intervenire per difendere Palmarola e Zannone, patrimonio turistico del Paese. Chiedo ai ministri dell’Interno e dell’Ambiente quali iniziative assumeranno per: impedire la realizzazione di pontili sulle isole di Palmarola e Zannone; tutelare i valori naturalistici delle due isole al fine di prevenire pericoli di alterazioni gravi e irreparabili all’ambiente terrestre e marino; per inserire Palmarola e Zannone tra le aree definite ‘monumento naturale’, per scongiurare la realizzazione di qualsiasi intervento edilizio, ogni attività agro-silvo-pastorale nonché interventi che alterino la vegetazione esistente o l’ecosistema”.

Una foto di Zannone

Il pontile è insomma il primo passo per stravolgere queste due isolette. Cosa fa un pontile isolato infatti? E cosa si offre ai potenziali turisti? Dal pontile si passerà a ristoranti, alberghi, bed&breakfast, case, negozi, locali…il turismo vero e proprio che non ha toccato queste coste rendendole per questo le più affascinanti della zona.

E non è solo l’aspetto, diciamo, estetico a preoccupare Ranucci: nella sua interrogazione il senatore ricorda le due precedenti presentate negli anni scorsi, cui il governo non ha mai risposto dimostrando “totale disinteresse”. In una del 2009 chiedeva al governo di tutelare quelle isole; nell’altra, del marzo 2011, Ranucci sottolineava che “la Direzione investigativa antimafia continua a mandare segnali di allarme in merito alla forte offensiva che le mafie stanno realizzando per accaparrarsi ampi segmenti dell’economia del basso Lazio, in particolare della provincia di Latina e nello specifico nel sud pontino con ramificazioni nelle isole Pontine, in settori chiave come quello del turismo, dell’edilizia e del commercio”.

Per Ranucci, “al di là del rischio di rovinare territori di rilevante interesse naturalistico-ambientale, dietro la delibera del Comune di Ponza sembra profilarsi l’inquietante rischio dell’influenza della malavita organizzata nella realizzazione del piano particolareggiato del porto di Ponza e di quello per l’utilizzazione degli arenili”. A tal proposito, il senatore del Pd ricorda che “la Direzione antimafia ha più volte evidenziato i rischi di infiltrazioni camorristiche nelle isole di Ponza e Ventotene, e che Ponza è stata investita da un’inchiesta della Procura della Repubblica di Latina denominata ‘Ponza Nostra’, dalla quale si evincono attività malavitose di stampo camorristico, pesantemente inserite nel tessuto amministrativo, commerciale ed economico dell’isola”. Conclude Ranucci: “Sono tutti elementi che impongono una maggiore attenzione da parte del governo e non certo il completo disinteresse dimostrato fino ad oggi”.