Portofino, navi da crociera più vicine alla cosa non si può: “Stagione persa”

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Febbraio 2015 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA
Portofino, navi da crociera più vicine alla cosa non si può

Portofino, navi da crociera più vicine alla cosa non si può

PORTOFINO – Niente più crociere a Portofino: “Ormai la stagione è persa”, titola il Secolo XIX. L’ordinanza della capitaneria di Porto che doveva avvicinare la zona di fonda alla costa, dall’attuale distanza di 0.7 miglia nautiche a 0.3 non è arrivata. Il Comandante della Capitaneria di Santa Margherita Felice Monetti non ha firmato e dunque dalla prossima estate le navi da crociera dirette a Portofino non potranno più attraccare a 600 metri dal limite esterno dell’area protetta marina invece che a 1 km e mezzo. Una vittoria per gli ambientalisti ma una disfatta per gli operatori del settore che speravano in un rilancio di Portofino come destinazione di rilievo per il turismo croceristico, gravemente penalizzato negli ultimi 3 anni.

Tutto era cominciato nel 2012 con il decreto “salvacoste”, emanato dagli allora ministri Passera e Clini dopo la tragedia della Concordia. Un decreto che vietava alle navi mercantili al di sopra delle 500 tonnellate di passare all’interno della fascia di mare di 2 miglia nautiche, 3.7 chilometri, all’esterno del perimetro delle Aree marine protette. Scelta che penalizzò il borgo ligure che vide improvvisamente cancellato il 50% degli sbarchi dei turisti delle navi di crociera. Di qui una contro-ordinanza “salvacrociere” per far tornare le navi nel Tigullio e firmata, con il placet dell’ammiraglio Felicio Angrisano (già direttore marittimo della Liguria), dall’allora comandante del circondario marittimo di Santa Margherita, Emiliano Santocchini, con cui era stato stabilito l’avvicinamento a 0.7 miglia.

La nuova ordinanza, attesa in questi giorni, prevedeva un ulteriore avvicinamento, subordinato all’installazione da parte di Marina di Portofino di due boe sul lato dell’area di fonda più vicina alla costa, dotate di radar per monitorare le navi e la qualità dell’acqua. Oltre ad uno speciale piano antinquinamento in caso di sversamenti in mare per assicurare un tempestivo intervento. Ma al vertice in Comune del 26 febbraio il documento non è arrivato e gli albergatori parlando di rischi anche per la stagione 2016.