Rifiuti Roma, accordo Comune-Regione per nuova discarica. Il sito da indicare entro il 31 dicembre

di Daniela Lauria
Pubblicato il 20 Dicembre 2019 - 19:38| Aggiornato il 21 Dicembre 2019 OLTRE 6 MESI FA
Rifiuti Roma, accordo Comune-Regione per nuova discarica. Ma per il sito ci vogliono 12-18 mesi

L’emergenza rifiuti a Roma in una foto d’archivio Ansa

ROMA – A 6 anni dalla chiusura di Malagrotta, il Comune di Roma a 5 Stelle e la Regione Lazio a guida Pd hanno trovato l’accordo per realizzare una nuova discarica di servizio nel territorio capitolino. Ad annunciarlo è il capogruppo M5s in Campidoglio Giuliano Pacetti. “E’ una gioia poter dire che siamo riusciti a trovare questa intesa”, ha esultato.

“Non ci sarà nessun sito provvisorio all’interno del Comune – ha aggiunto Pacetti – il Campidoglio farà la sua parte e individuerà il sito di smaltimento definitivo. Il sito è in corso di individuazione”. Impegno ribadito anche dall’assessore ai Rifiuti della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani che spiega: “C’è un impegno da parte di Roma Capitale ad indicare un impianto di servizio che serve alla città così grande e c’è l’impegno da parte della Regione Lazio a sostenere una fase transitoria, affinché si abbiano meno disagi possibili. Visto che c’è un accordo, insieme si è deciso di avviare un’azione congiunta verso il Governo nazionale per chiedere un sostegno anche di carattere normativo. La cosa importante è che abbiamo oggi trovato questa intesa”.

“Roma Capitale – si legge in una nota – si impegna a indicare entro il 31/12/2019 un sito per lo smaltimento dei rifiuti nel territorio del Comune, prendendo atto di quelli contenuti nel Piano Rifiuti regionale attualmente in corso di approvazione e indicati dalla Città Metropolitana di Roma”. 

“Nelle more dell’indicazione del suddetto sito e vista la necessità di chiudere la discarica di Colleferro, la Regione Lazio si impegna nel periodo di transizione per la realizzazione della nuova discarica a individuare soluzioni alla gestione dei rifiuti della Capitale all’esterno del territorio di Roma Capitale. Con l’intesa raggiunta si considera superata l’ordinanza regionale. Inoltre la Regione, vista l’individuazione sul territorio comunale dell’impianto, in concomitanza con l’approvazione del provvedimento capitolino, si impegna a stralciare dal Piano Rifiuti in via d’approvazione l’indicazione del sub-ato per il Comune di Roma Capitale. Infine, le due amministrazioni nelle prossime ore avanzeranno al Governo la richiesta di prevedere soluzioni normative volte a velocizzare l’azione degli enti locali per sostenere lo smaltimento e trattamento dei rifiuti”, conclude la nota.

Serviranno poi tra i 12 e i 18 mesi, secondo quanto riporta l’agenzia Agi, per allestire il sito della nuova discarica. Il limite massimo fissato nel corso della riunione sarebbe di 24 mesi, 2 anni, ma le parti contano di chiudere la pratica entro un anno e mezzo, quando in Campidoglio presumibilmente sarà iniziata una nuova consiliatura in seguito alle elezioni in programma a metà del 2021.

La scelta del sito spetterà al Comune tra le 5 aree bianche individuate dalla Città Metropolitana di Roma: 3 nel Municipio XI, non distante da dove per quasi 50 anni ha operato la maxi discarica di Malagrotta, una nel Municipio XIV nelle cave di Tragliatella e una nel Municipio IV a ridosso del confine con il Comune di Guidonia. 

Il mix di soluzioni tampone per smaltire, nel frattempo, il pattume della Città Eterna è già sulla carta: dall’utilizzo degli impianti esistente all’invio in altre regioni fino alla gara per portarli all’estero. Ma dalla Sardegna arriva un primo no: l’isola non accoglierà l’immondizia proveniente da altre città nemmeno “in presenza di uno stato di emergenza”, ha fatto sapere l’assessore competente alla Regione Lazio.

I 5 stelle, che pure hanno accordato la realizzazione di una discarica all’interno del Comune, scongiurano in questo modo la creazione di siti temporanei: un’ipotesi rigettata dalla stessa sindaca Virginia Raggi e dall’Aula Giulio Cesare con un atto ufficiale. Ora però l’amministrazione dovrà scegliere un sito dove portare in futuro la sua immondizia. E la decisione non sarà semplice viste le infuocate proteste che da anni in città interessano le zone dove solo si prospetta l’apertura di una discarica. Per esempio: contro la localizzazione di un sito di smaltimento nell’area di Tratagliatella – tra quelle ipotizzate – oggi si è schierato ufficialmente il municipio interessato (amministrazione a 5 stelle); il fronte contrario a realizzare una discarica a Falcognana (vicino al santuario Divino Amore) è così trasversale che di recente un odg in tal senso è stato approvato anche dall’Aula Giulio Cesare all’unanimità; gli abitanti della zona attorno a Malagrotta tremano alla sola idea di un possibile ritorno dei rifiuti.

Intanto, da Palazzo Senatorio rivendicano: “Grazie all’accordo raggiunto oggi abbiamo bloccato l’ordinanza regionale e quindi nessuna discarica provvisoria verrà realizzata a Roma. In particolare scongiuriamo l’utilizzo della discarica di Falcognana e quindi salvaguardiamo quel territorio”, dice la delegata della sindaca Raggi ai Rifiuti, Valeria Allegro.

Fonti: Ansa, Agi