Sos cavalli. Crisi nel settore ippico: boom di abbandoni nel 2010

Pubblicato il 21 Luglio 2010 - 14:00 OLTRE 6 MESI FA

La crisi del settore ippico, in aggiunta alla crisi economica più generale, sta provocando nel 2010 un’impennata nel numero di abbandono dei cavalli, considerati spesso a torto nel nostro Paese un oggetto di lusso. Un fenomeno pressochè nuovo ma ”da tenere in seria considerazione” secondo Donatella Loni, Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Roma, che questa mattina ha lanciato una sorta di sos nel corso della presentazione in Senato del documento del Comitato Nazionale Bioetica sul rapporto tra animali e crisi economica.

”La crisi del settore ippico e quella economica più generale ha determinato una contrazione impressionante nel settore dell’allevamento e della produzione, pari all’80%. Praticamente stiamo parlando di un settore in piena crisi, dove non ci sono più proprietari, le risorse sono scarse e non si vendono più puledri alle aste”, spiega l’esperta a margine dell’incontro, sottolineando che di fronte a questa situazione di difficoltà ”molti allevatori, piuttosto che mettersi in regola o sacrificarsi personalmente, hanno preferito abbandonare i loro cavalli”.

Una tendenza, questa, aggiunge, poco conosciuta e che va avanti da qualche anno, ma che ”è radicalmente precipitata in questo ultimo anno, in particolare in alcune zone come Umbria e Liguria”. Tra i luoghi di abbandono preferiti, conclude Loni, ”tutte quelle zone che anticamente erano destinate al pascolo ma che ora sono abbandonate”.