ROMA – Siccità nel nord Italia. Infatti da ormai tre mesi in Piemonte e in altre regioni del nord-ovest si registrano precipitazioni simili a quelle del Nord Africa. Praticamente nulle. A lanciare l’allarme è il responsabile dell’Arpa del Piemonte sulle pagine della Stampa.
La mancanza di piogge preoccupa anche il direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccaro:
“La siccità associata alle alte temperature anomale sta danneggiando il grano, l’ orzo e le colture foraggere che non hanno beneficiato dell’ apporto idrico della neve”.
Le previsioni per il futuro non lasciano ben sperare.
“Anche un augurabile e atteso cambiamento meteo con precipitazioni nevose a febbraio e marzo, determinerebbe accumuli di neve destinati a rapido scioglimento in primavera, con la conseguenza che già oggi si possono prevedere significativi deficit di risorsa idrica a partire da giugno”, spiega Vittorio Viora, presidente piemontese dei consorzi di bonifica.
La prossima settimana l’autorità di bacino del Po ha convocato una riunione per affrontare l’emergenza. I rischi sono altissimi ma le effettiva possibilità di intervenire sono ridotte.
Le previsioni meteo annunciano precipitazioni in pianura e neve in montagna ma nei giorni successivi tornerà il sereno. Giorgio Ferrero, coltivatore e assessore regionale all’Agricoltura spiega sempre a La Stampa che
“nell’ipotesi di uno scenario sfavorevole la prima coltura che potrebbe avere problemi è il riso, per la quale si prevede l’ inizio dell’ irrigazione dalla metà di marzo. E poi da mais, ma anche le foraggere (prati) e tutte la altre colture irrigue”.