Tempeste, Francia: il riscaldamento della terra non c’entra con l’uragano che ha fatto 50 morti

Pubblicato il 1 Marzo 2010 - 12:53 OLTRE 6 MESI FA

La tempesta Xynthia che ha spazzato la Francia da Ovest verso Est, una delle più potenti dell’ultimo fine secolo, inizio millennio, con venti a 160 chilometri all’ora, non c’entra nulla con il riscaldamento della terra.  I suoi danni sconvolgenti, che hanno messo in ginocchio, tre dipartimenti Nord-Est del paese, provocando una cinquantina di morti e distruzioni spaventosi  nella Vandea e  nei dipartimenti di Deux Sevres, Vienne e Charente Maritime, sono stati provocati dallo scontro nel Nord Atlantico tra i venti freddi d’altura, i famosi jet streams, e l’aria calda negli strati più bassi.  Lo scontro ha provocato un enorme tourbillon, una depressione che ha schiantato prima il Portogallo e la Galizia e poi più ferocemente si è scatenata sulla Francia.

Gli esperti francesi spiegano che se non ci fosse stato un inverno così freddo in Europa gli anticicloni che ci hanno fatto gelare non avrebbero frenato altre violente tempeste in gennaio e in febbraio e i danni scatenati nell’ultimo week end sarebbero stati preceduti da ben peggiori devastazioni.

Xynthia è stata classificata come la peggiore tempesta dopo quella doppia del dicembre 2009 che distrusse intere foreste, ma è assolutamente estranea agli squilibri del riscaldamento della terra.