Terra dei fuochi, il decreto è legge: nasce reato combustione illecita rifiuti

Pubblicato il 5 Febbraio 2014 - 18:57 OLTRE 6 MESI FA
Terra dei fuochi, il decreto è legge: nasce reato combustione illecita rifiuti

Terra dei fuochi, il decreto è legge: nasce reato combustione illecita rifiuti

ROMA – Il decreto su Terra dei Fuochi e Ilva è legge: bruciare i rifiuti è adesso reato, L’Aula del Senato ha approvato il testo sulle emergenze ambientali ed industriali, in scadenza il prossimo 8 febbraio. Il Senato non ha apportato modifiche al testo licenziato dalla Camera, nel quale sono previsti, oltre all’impiego dell’esercito, anche un nuovo reato (combustione dei rifiuti) e uno screening sanitario di massa.

Hanno votato a favore 174 senatori, 58 contrari e 12 astenuti. Il M5s ha votato “no” al pari della Lega nord. Sel si è astenuta. Tutti gli altri gruppi hanno votato a favore.

Il testo, che prende il nome dal territorio tra Napoli e Caserta da sempre afflitto dalle cosiddette ecomafie, si prefigge di garantire due principi: tutela dell’ambiente e lotta alla criminalità organizzata. Ecco i punti salienti del provvedimento:

MAPPATURA DELLE AREE INQUINATE – Il decreto, nell’articolo 1 del testo, stabilisce che entro 15 giorni dall’entrata in vigore del testo il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, l’Ispra, l’Istituto superiore di sanità e l’Arpa campana svolgono le indagini tecniche per la mappatura, anche mediante strumenti di telerilevamento, dei terreni della Regione Campania destinati all’agricoltura, o che sono stati utilizzati ad uso agricolo, anche temporaneo, negli ultimi 20 anni, al fine di accertare l’eventuale esistenza di effetti contaminanti a causa di sversamenti e smaltimenti abusivi anche mediante combustione.

BLACK LIST DEGLI AGRICOLTORI – Il decreto obbliga gli agricoltori proprietari dei terreni sui quali si dovranno svolgere le indagini a consentire l’accesso alle aree. In caso contrario l’agricoltore o il proprietario del terreno finisce in una sorta di black-list per cui non potranno più accedere a finanziamenti o incentivi pubblici. I risultati delle indagini dovranno essere trasmessi ai ministri competenti entro 60 giorni ed entro 15 dovranno essere stabiliti i terreni che non possono essere utilizzati per la produzione agroalimentare. Il decreto stabilisce anche che la Regione Campania può, dopo aver sentito le organizzazioni di categoria, approvare «un organico programma d’incentivazione per l’utilizzo di colture no food». Il decreto istituisce anche, ‘per l’individuazione o il potenziamento di azioni e interventi di prevenzione del danno ambientale e dell’illecito ambientale, monitoraggio, anche di radiazioni nucleari, tutela e bonifica’, un comitato interministeriale. Il decreto, che dà la possibilità anche di istituire dei consigli consultivi dei cittadini, specifica inoltre, grazie alle modifiche apportate dalla Camera, che la tutela dovrà avvenire anche per le acque di falda. Per gli interventi del comitato verranno utilizzati i fondi strutturali europei 2014-2020 per la Regione Campania e della quota nazionale, relativa sempre alla Campania, del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

ESERCITO – Il decreto stabilisce all’articolo 3 che nelle aree inquinate della Terra dei fuochi i prefetti della Regione Campania, «nell’ambito delle operazioni di sicurezza e di controllo del territorio finalizzate alla prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale», possono decidere di ricorrere alle forze armate per un contingente massimo di 850 unità e non oltre il 31 dicembre 2014.

SCREENING SANITARIO GRATUITO – Il decreto stabilisce che dal Fondo sanitario nazionale verranno utilizzati 25 milioni nel 2014 e altri 25 milioni nel 2015 per «esami per il controllo dello stato di salute della popolazione». Il provvedimento riguarda i Comuni interessati della Terra dei fuochi e i Comuni di Taranto e di Statte in Puglia interessati dall’inquinamento causato dallo stabilimento Ilva. Il decreto stabilisce anche l’aggiornamento dello studio epidemiologico «Sentieri», sia per i Comuni interessati della Campania e che della Puglia, in particolare «in merito ai registri delle malformazioni congenite e ai registri dei tumori, e fornendo dettagli in merito alla sommatoria dei rischi, con particolare riferimento ai superamenti dei valori stabiliti per le polveri sottili».

NUOVO REATO: COMBUSTIONE ILLECITA – Il decreto legge introduce con l’articolo 3 il nuovo reato di combustione illecita dei rifiuti: è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni.

ANTIMAFIA E CONTROLLO DELLE PROCEDURE – Si prevede che le somme di denaro o altri beni mobili e i proventi di attività finanziarie confiscati derivanti dai reati di traffico illecito di rifiuti e di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti effettuati nella Regione Campania affluiscono al Fondo unico giustizia, per essere destinati alla realizzazione di interventi prioritari di messa in sicurezza e di bonifica dei siti inquinati della medesima Regione.