TREVISO – Rifiuti abbandonati nei fossati a bordo strada. Non siamo a Napoli, ma nel virtuosissimo Veneto, in particolare nella provincia di Treviso, dove un folto gruppo di eco-vandali esce di notte e scarica la propria immondizia illegalmente. Gli ispettori del Consorzio Priula, che si occupa della raccolta e smaltimento rifiuti, ne ha individuati oltre 3mila: per loro è in arrivo una maxi stangata di multe e bollette arretrate.
Per scovarli il Consorzio ha passato al setaccio le utenze registrate, incrociando i dati con l’anagrafe dei residenti. Risultato? Sono spuntati 3363 utenti fantasma, cioè famiglie e single che non hanno mai ritirato i bidoni dell’immondizia e di conseguenza non hanno mai pagato la relativa tariffa. C’è voluto oltre un anno di lavoro ma alla fine gli ispettori sono riusciti a stringere il cerchio: già 120mila euro di multe sono state evase e non è finita.
Ne parla la Tribuna di Treviso che lancia anche una campagna per aiutare il Consorzio a scovare gli ecofurbi, invitando i lettori a segnalare gli abusi:
Le 3363 utenze fantasma sono ora al setaccio per distinguere e scremare seconde case, residenti in realtà “non residenti” ed altri casi specifici (per cui il mancato ritiro dei bidoni sarebbe “giustificato”) dai casi di vera illegalità. Ad oggi questo procedimento ha portato a stanare già 1200 utenze fuorilegge. Per tutte loro nei prossimi giorni scatterà la sanzione da 100€ prevista dal regolamento. Il Consorzio ha già in mano raccomandate e indirizzi. Sarà la prima stangata da più di 120.000 €, poi ne arriverà un’altra.
Seconda stangata: il furbo pagherà gli arretrati. Il Consorzio non farà sconti. Gli ecovandali che fino ad oggi hanno scaricato l’immondizia nei fossi, lungo le strade o altrove non se la caveranno solo con una sanzione da 100 euro. La società infatti imporrà a tutti i 1200 utenti fuorilegge scoperti nella provincia il pagamento di 5 anni di bollette pregresse calcolate in via forfettaria in base al numero di componenti del nucleo familiare e al numero medio di svuotamenti previsto per quella specifica tipologia di utenza.
Sotto la lente chi non svuota. A questa prima attività di indagine svolta sulle utenze che non avevano mai ritirato i bidoni ne sta per seguire un’altra: il Consorzio passerà in rassegna, comune per comune, tutte le utenze registrate che fino ad oggi non hanno mai effettuato svuotamenti. Secondo il Consorzio questo è il secondo profilo dietro il quale si può nascondere l’ecovandalo. «Questa seconda procedura è più complessa» ha spiegato in assemblea Paolo Contò, direttore del consorzio di bacino Priula, «perché prevede anche l’intervento delle singole amminstrazioni e delle polizie locali». I vigili infatti potrebbero essere chiamati ad effettuare veri accertamenti nelle abitazioni per verificare chi siano questi utenti a “produzione zero”.
Il sistema di verifica è stato testato a Caerano un anno e mezzo fa ed ora verrà attuato in tutti i comuni gestiti dal Consorzio, a gruppi. Primo gruppo è quello dei comuni a nord di Treviso: Spresiano, Arcade, … Questa seconda fase ispettiva dovrebbe portare a individuare in via definitiva tutti i possibili responsabili seriali degli abbandoni. Restano a piede libero purtroppo i vandali che invece di scaricare gratuitamente i rifiuti nelle aree Card, preferiscono lasciarli per strada. Ma anche per loro il Consorzio ha pronta una mossa.