Il turismo spaziale modificherebbe il clima in 40 anni

Pubblicato il 30 Ottobre 2010 - 04:00 OLTRE 6 MESI FA

Se il turismo spaziale dovesse diventare un fenomeno di massa, come spera sicuramente il patron della Virgin Galactic Richard Branson, sarebbe piu’ pericoloso per l’ambiente di quello ‘a bassa quota’. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Geophysical Research Letters, che ha simulato gli effetti di lanci ripetuti di navette come quelle progettate dal magnate britannico. Secondo i modelli elaborati da Martin Ross della Aerospace Corporation, Michael Mills del National Center for Atmospheric Research e Darin Toohey dell’universita’ del Colorado, i motori delle navette della Virgin Galactic, alimentati con combustibili fossili solidi e ossido di azoto, rilascerebbero direttamente nella stratosfera, tra gli 8 e i 50 chilometri di altezza, grandi quantita’ di fuliggine.

Mille decolli l’anno dalla base gia’ approntata nel New Mexico originerebbero un rilascio di 600 tonnellate di questo particolato nell’emisfero nord, con conseguenze gravi per i cambiamenti climatici: il modello ha stimato che in 40 anni si creerebbe una vera e propria nuvola in grado di abbassare di 0,4 gradi la temperatura media nelle zone temperate del nostro emisfero, ma di alzarla fino a un grado in entrambi i poli. “Le analisi vanno approfondite, ad esempio tenendo conto di come questa nuvola potrebbe interagire con gli altri cambiamenti nell’atmosfera non dipendenti dal turismo spaziale – concludono gli autori – ma l’impatto sarebbe comunque molto rilevante”.