Ungheria, continua l’emergenza del fango rosso: arresto il responsabile dell’azienda di alluminio Mal

Pubblicato il 11 Ottobre 2010 - 16:53 OLTRE 6 MESI FA

Il premier ungherese Viktor Orban ha annunciato in Parlamento il commissariamento dell’ azienda Mal S.A., responsabile del maggior disastro ambientale del Paese, e l’arresto dell’amministratore delegato. Il premier ha confermato che l’esondazione di fango rosso ad Ajka non è stata provocata da una catastrofe naturale, ma è conseguenza di negligenza umana, di cui devono rispondere ”i proprietari milionari” e non i contribuenti.

Il governo ha presentato una legge per istituire l’incarico di commissario speciale per catastrofi col mandato di gestire per un certo periodo anche l’azienda di alluminio Mal, ritenuta responsabile del disastro. Orban ha indicato in quattro i compiti del futuro commissario: indennizzare i sinistrati che hanno perso le loro case e i loro beni, riapreire il prima possibile la produzione dello stabilimento evitare la perdita di posto di lavoro per migliaia di lavoratori, impedire ulteriori esondazioni controllando lo stato dei depositi di fango rosso e fare un’inchiesta sulle responsabilita’. Gli indennizzi saranno a carico dei proprietari (cioè sempre la Mal), ha sottolienato. Il futuro della società, privatizzata in 1995, èè ancora incerto. Orban non ha escluso, ma nemmeno confermato, una eventuale rinazionalzzazione dell’azienda. I costi complessivi per risarcimenti e bonifica dei danni ambientali non sono calcolati con precisione (è impossibile farlo al momento) ma sono stimati dal govenro sui 20 miliardi di fiorini (75 milioni di euro).

Intanto, sul fronte ambientale, il Danubio in territorio serbo non presenta alcun segno di inquinamento dopo la catastrofe ambientale. Lo ha detto a Belgrado il viceministro dell’ambiente, Nebojsa Pokimica.

Citato dalla Tanjug, Pokimica ha sottolineato che gli ultimi rilevamenti sui campioni di acqua del fiume hanno mostrato che i valori sono rimasti ai livelli registrati prima della fuoriuscita del fango rosso. ”Stiamo effettuando test e controlli, e se ci sarà qualcosa di nuovo, se ci saranno cambiamenti nella composizione dell’acqua del Danubio, la popolazione sarà avvisata tempestivamente” ha detto Pokimica, che non è stato in grado di dire quando l’acqua del grande fiume eventualmente inquinata dal fango tossico raggiungerà la Serbia.

Ecco delle nuove immagini che giungono dal luogo del disastro: