Uragano Ophelia verso l’Europa. E nel Mediterraneo l’acqua sale: “Il mare potrebbe invadere le case”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2017 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA
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Uragano Ophelia verso l’Europa. E nel Mediterraneo l’acqua sale: “Il mare potrebbe invadere le case”

ROMA – L’uragano Ophelia continua la sua corsa verso l’Europa e si rinforza, passando a categoria 2. L’allarme arriva dal Centro nazionale uragani statunitense, che aggiunge che entro il fine settimana Ophelia dovrebbe perdere un po’ di potenza pur restando sempre un uragano. Ma a preoccupare i Paesi del Mediterraneo sono anche altri fenomeni causati dai cambiamenti climatici: i Medicane, o uragani mediterranei, che provocano innalzamenti del livello del mare che potrebbero portare inondazioni.

L’uragano si trova all’altezza delle isole Azzorre, nell’Oceano Atlantico, e dovrebbe arrivare sull’Irlanda e il Regno Unito lunedì pomeriggio. Viaggia ad una velocità di 5 chilometri orari e con raffiche di vento fino a 135 chilometri orari.

Gianmaria Sannino, climatologo dell’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), ha spiegato a Repubblica che si tratta di un fenomeno

“sorprendente che si spiega con l’anomala temperatura degli oceani. Siamo oltre i 26 gradi, uno in più rispetto alla normalità. C’è un’enorme quantità di energia: è come se gli uragani potessero ricaricare le pile e andare avanti a oltranza finché trovano acqua. Il cambiamento climatico ha mutato, oltre alla temperatura dei mari, anche il sistema atmosferico”.

Attualmente si ritiene che Ophelia risparmierà l’Italia, ma non si può escludere che la sua traiettoria possa richiamare venti caldi dal Nord Africa sull’Europa facendo alzare le temperature sopra la media.

Nel frattempo, però, nel Mar Mediterraneo si stanno verificando fenomeni preoccupanti, i cosiddetti Medicaines: “Con un mare più alto di 15 o 20 centimetri cresce l’effetto marea che devasta le città costiere: l’acqua potrebbe invadere le case a distanza di chilometri dalle coste”, conclude Sannino.