Venezia, acqua alta di Natale

Pubblicato il 25 Dicembre 2009 - 08:37 OLTRE 6 MESI FA

Pagando vent’anni di discussioni, inefficienze governative, rinvii, burocrazia e incertezze e tutti quei sentimenti negativi che Goldoni ha così ben descritto secoli fa, Venezia ha vissuto una notte di Natale di alta marea, con una punta massima di 145 centimetri sul medio mare che è stata l’ottava misura di sempre.

Il quasi metro e mezzo è stato  raggiunto poco prima delle 4 del mattino di Natale, ma già nelle ore precedenti l’acqua aveva intralciato la sera della vigilia: intralciato ma non ostacolato. La Messa di Natale è stata celebrata regolarmente nelle chiese veneziane; a San Marco, che è uno dei punti più bassi della città, i fedeli si sono presentati con stivaloni di gomma.

Anche gli ubriaconi non sono stati disturbati dall’acqua alta, anzi forse hanno ricevuto ulteriore stimolo  bere. Così un gruppo di giovanotti usciti da una delle tante osterie ha malmenato un paio di operai dell’azienda municipalizzata che provvede a piazzare le passerelle per consentire di circolare anche con l’acqua alt, accusandoli di battere la fiacca: reazione forse un po’ eccessiva a una constatazione probabilmente veritiera.

Venezia ha pronto da più di vent’anni un progetto, che è ancora a metà della sua realizzazione sei anni dopo la posa della prima pietra, per il quale sono stati spese alcune migliaia di miliardi di vecchie lire per il progetto e alcuni miliardi di euro per la costruzione, che è  rimasto bloccato per anni per l’amore di qualche uccello esotico e soprattutto per il devastante miasma di invidia, gelosia e disfattismo che domina le ex grandi e ricche città di mare italiane.

Solo nel 20033, cioè anni 15 dopo la sua presentazione, il progetto è stato messo in pista.

Le paratoie del Mose fermeranno così l'acqua alta

Denominato Mose (Modulo sperimentale elettromeccanico), esso prevede un sistema di dighe mobili chiamate paratoie, da installare alla fine della laguna di Venezia, dove il mare comincia a entrare.

Il picco della notte di Natale è stato di soli 5 centimetri inferiore alle previsioni (150 cm), ma non ha impedito naturalmente i soliti problemi per la città, interessata dagli allagamenti per il 58% del suolo del centro storico. Molti i disagi soprattutto sull’isola di Burano, dove praticamente tutti i primi piani delle abitazioni sono finiti sott’acqua, anche perché alcune delle paratie poste agli ingressi delle case sono saltate. Si è trattato della terza acqua alta consecutiva sopra il metro e 30 centimetri – 144 cm mercoledì, 133 ieri e oggi 145 – un evento, hanno spiegato dal centro maree del Comune, mai verificatosi prima.

Causa di questa ennesima acqua alta sono stati la nuova perturbazione atlantica giunta ieri sull’Italia e il vento di scirocco, che ha spinto l’onda di ‘sessa’ – l’oscillazione naturale che si forma sull’Adriatico – tutta dentro la laguna. Un contributo meteorologico all’alta marea che in questo caso è stato di 94 centimetri. Ad aggiungere eccezionalità all’evento – ha spiegato il responsabile del Centro maree, l’ingegner Paolo Canestrelli – è stata anche la situazione climatica, con una temperatura in nottata di 12 gradi sopra lo zero. Mentre saliva la marea, sulla città si è abbattuto anche un forte temporale. Ora la situazione meteo sta cambiando, lo scirocco andrà via via attenuandosi e nei prossimi due giorni é previsto sostanzialmente un ritorno alla normalità, con massime di marea sostenute, che dovrebbero attestarsi sui 90-95 centimetri.