Vulcano Islanda, voli a singhiozzo ma l’Europa riparte

Pubblicato il 20 Aprile 2010 - 23:44| Aggiornato il 21 Aprile 2010 OLTRE 6 MESI FA

L’Europa alle prese, per il sesto giorno consecutivo, con gli effetti della nuvola di cenere sprigionatasi dal vulcano islandese in eruzione riprova faticosamente a riavviare i motori degli aerei.

Oggi i voli effettuati sono stati circa la metà di quelli programmati (contro il 30% di ieri) ed Eurocontrol ha segnalato come ‘sicuri’ per la navigazione aerea circa il 75% dei cieli al di sopra del continente. Restano ancora operativi con il contagocce o bloccati molti scali nell’Europa nord-occidentale, ma ormai si guarda ai prossimi giorni con un po’ più di ottimismo, dettato anche dalle previsioni meteorologiche favorevoli.

Agli aerei a terra, al disagio dei tanti passeggeri e ai primi sommari conti sulle disastrose conseguenze economiche, si sono aggiunti gli inevitabili strascichi polemici sulle misure di chiusura degli spazi aerei e sulla mancanza di coordinamento nell’Ue.

Aeroporti. Eurocontrol, l’organismo europeo per la sicurezza aerea, ha stimato in circa il 50% l’operatività dei voli per oggi ed ha indicato una ‘no-fly zone’ ridotta solo ad alcune zona della Gran Bretagna e dell’Irlanda. Poi in serata è stata annunciata la riapertura di gran parte dello spazio aereo del Regno Unito a partire dalle 22 locali (le 23 in Italia) e poco dopo è atterrato il primo volo a Heathrow, il principale aeroporto di Londra, dopo cinque giorni di blocco.

In Olanda è stato dato il via libera ai voli notturni, come in Norvegia dove le restrizioni sono state revocate fino alle 8 di domani mattina, mentre in Polonia ha annunciato la riapertura dello spazio aereo a partire dalle 7 di domani mattina.

Resta chiuso fino a domani mattina lo scalo di Stoccolma, stessa situazione in Danimarca mentre la Germania ha prolungato lo stop, escluso qualche volo sperimentale. Ma per tutta la giornata diversi scali sono rimasti chiusi, mentre in altri le partenze e gli arrivi sono stati centellinati, con una ripresa parziale in Francia, mentre la Spagna, dove tutti i voli sono operativi, ha proposto i suoi scali come base per far rientrare i passeggeri nel continente europeo da voli internazionali.

Meteo fa sperare. Le previsioni meteorologiche tuttavia inducono all’ottimismo.”Ci sono segnali che indicano che il peggio è passato sul piano atmosferico”, ha affermato un esperto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). Salvo catastrofi, “la situazione indica molti segni positivi per la seconda metà della settima”, ha aggiunto. Sia da un punto di vista meteorologico (con una bassa pressione in arrivo in Islanda) che geofisico (con l’eruzione che evolve verso una fase lavica), “tutti gli indicatori sono molto, molto positivi”. E, ancora, in serata la Protezione civile a Reykjavik ha segnalato che l’attività eruttiva del vulcano Eyjafjallajokull è in diminuzione.

Polemiche. Il fuoco delle polemiche è stato aperto dal segretario di Stato francese ai Trasporti Dominique Bussereau che si è lamentato della “poca fretta” di “alcuni Paesi” dell’Unione Europea nell’organizzare una riunione sulla gestione del traffico aereo durante la crisi innescata dall’eruzione del vulcano, che avrebbe ritardato di “48 o 72 ore” le decisioni. “Credo che l’Europa abbia reagito a questa crisi come doveva fare”, ha ribattuto per la presidenza spagnola dell’Ue, il segretario di Stato Diego Lopez Garrido. “Magari diranno che abbiamo fatto eruttare noi il vulcano in Islanda”, ha affermato a Strasburgo davanti ad un’assemblea con pochi parlamentari (molti bloccati dalle cancellazioni dei voli), il presidente della Commissione Ue José Manuel Durao Barroso respingendo anch’egli le accuse mosse all’Ue sulla lentezza e inefficacia della sua reazione alla crisi del trasporto aereo.

 “E’ incredibile. Il controllo del traffico aereo è di competenza nazionale”, ha insistito il presidente della Commissione Ue.

Danni e aiuti. Se per la Commissione europea è ancora presto per stilare un bilancio dei danni, il portavoce del Consiglio degli aeroporti per l’Europa (Aci Europe) Robert O’Meara ha indicato le perdite per gli aeroporti Ue in oltre 200 milioni di euro. Che si aggiungono alle assai più ingenti perdite denunciate dalle compagnie aeree. Per rispondere a questa situazione, il commissario Ue alla concorrenza Joaquim Almunia dice sì ad aiuti per le compagnie colpite, ma pone anche alcuni paletti: non potranno servire per ristrutturazioni e non dovrà esserci alcuna discriminazione.