Mafia finanziava i suoi neomelodici con le estorsioni ai commercianti di Palermo

di Antonella Del Sordo
Pubblicato il 21 Ottobre 2020 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA
Mafia finanzia i neomelodici con le estorsioni ai commercianti di Palermo. La locandina del film denuncia di Franco Maresco

Mafia finanzia i neomelodici con le estorsioni ai commercianti di Palermo. La locandina del film denuncia di Franco Maresco

Il business del “neomelodico” in “odor”  di malavita.   

Nel film premiato a Venezia “La mafia non è più quella di una volta”,  di Franco Maresco, c’è Ciccio Mirra che organizza eventi musicali neomelodici. Ciccio ha settanta anni. È palermitano. Ed è un ex operaio. Un arresto e un procedimento penale per associazione mafiosa. 

Il film è un’opera d’arte di denuncia. E trova conferma a quanto accade a Palermo. Nella realtà c’è Salvatore Buongiorno, anche lui è un “operario” – operaio comunale per l’esattezza. Anche lui organizza concerti neomelodici. Anche lui vive Palermo ed è un agente – impresario come lo definiscono i “boss”, gettonatissimo. Con la “Music service spettacoli” si occupa dell’evento e ingaggia i cantanti che cantano “in napoletano” ma parlano Siciliano.

Il suo nome è finito nelle intercettazioni che hanno portato all’arresto, fra gli altri, di Jari Massimiliano Ingarao, qualche giorno fa. 

È il 14 Ottobre quandodopo anni di silenzio i commercianti del quartiere Borgo Vecchio di Palermo si sono ribellati al racket della mafia. E hanno denunciato gli estorsori mafiosi. 20 tra boss, gregari ed esattori del clan sono stati fermati dai carabinieri.

“Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, ai furti e alla ricettazione, tentato omicidio aggravato, estorsioni e danneggiamenti”.  ( fonte Ansa)

Yari Ingarao è considerato uno dei “padrini” di Borgo Vecchio. Nell’intercettazione  Yari sta chiedendo a Salvatore Buongiorno di sostituire un cantante per un concerto. Ovvero gli sta suggerendo il nome del neomelodico “Pandetta”.

Nikko Pandetta, nipote del boss Turi Cappello, “celebre neomelodico palermitano. Amico del boss Jari Ingarao” (come lo definisce la stessa Ansa). Che gli suggerisce di farsi “un tatuaggio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e si risolvono tutte cose” .

Quel Pandetta finito nella bufera Rai per una video trasmesso durante la trasmissione “Realiti” .  Il video ricostruiva il fenomeno degli interpreti neomelodici siciliani che cantano in napoletano. In una clip, il cantante  ammetteva anche di aver finanziato il suo primo cd con una rapina.

Lo stesso Pandetta che per ingraziare suo zio, dedicava le canzoni  ai carcerati del 41 bis”. Per mafia.

Da quello che si legge nelle ricostruzione dei fatti, i concerti venivano finanziati con le  “sponsorizzazioni” dei negozianti del borgo, raccolte porta a porta. I “padrini” indicavano un cantante e Salvatore eseguiva.

 Salvatore Buongiorno non risulta indagato nell’indagine che ha portato all’arresto di Yari Ingarao. Ma, come riporta Repubblica Palermo “sono pesanti le considerazioni che il procuratore aggiunto Salvo De Luca e le sostitute Amelia Luise e Luisa e Bettiol fanno nei suoi confronti.

Viene annoverato fra quei soggetti che « favorendo di fatto l’attività illecita del sodalizio mafioso, prendevano disposizioni da Jari Ingarao sia per l’organizzazione materiale delle manifestazioni canore. Sia per avvicinare i titolari delle attività commerciali della zona. Chiedendo loro di sponsorizzarle mediante la dazione di somme di denaro » .