Sicilia la grande beffa di Tari, Bici, Click day, peggio del commissario della Calabria

di Antonella Del Sordo
Pubblicato il 22 Novembre 2020 - 08:06| Aggiornato il 25 Aprile 2021 OLTRE 6 MESI FA
Sicilia la grande beffa di Tari, Bici, Click day, peggio della Calabria. Nella foto Giuseppe Conte con Nicola Zingaretti

Sicilia la grande beffa di Tari, Bici, Click day, peggio della Calabria. Giuseppe

Sicilia e… con summo “Gaudio” .. gaudeamus igitur, perché del domani non vi è certezza.

Sicilia, mentre in Italia si consuma il terzo atto, tragicomico, sulla nomina del commissario in Calabria. Qui si sbloccano i pochi spicci per le imprese dopo il flop del clickday. Ma partono anche le cartelle della tari, senza i “promessi” sconti. Intanto i bonus bici sono arrivati, ma non ci sono le bici.

È tutto un gran pasticcio, al limite del grottesco. Ovunque si cerchi una parvenza di luce, si viene travolti dall’incertezza. E quando penso all’inno della goliardia, cantato a squarciagola per le vie della  mia Siena, mi viene un nodo in gola. Il senso di quel “ Godiamo dunque, finché siamo giovani” celebrava la vita, aveva il senso della leggerezza e della spensieratezza di quel momento. Ma tutti noi  avevamo l’assoluta certezza che il domani c’era. Eccome se c’era. E ce lo immaginavamo solido. E ne avremmo goduto. Magari non con altrettanta leggerezza ma sicuramente con pienezza. Oggi questa certezza traballa.

Il nostro Presidente Giuseppe Conte chiede scusa agli Italiani, per la  nomina – a commissario della Calabria – di Eugenio Gaudio. Che si è dimesso “ per motivi familiari e personali”,  poche ore dopo essere stato nominato in CDM.  Noi accettiamo, di buon grado, le sue scuse. Ma qualcuno dovrebbe spiegarci anche perché, dopo due fallimenti, si è indicato un nome “chiacchierato” che – inevitabilmente – sarebbe stato comunque attaccato. Altresì dovrebbe spiegarci perché poi il prof. Gaudio è stato insignito dell’incarico, senza il suo consenso.

Eugenio Guaidio: già Rettore della università della Sapienza di Roma e Consigliere del Ministro dell’Università. Da aprile 2020  consigliere del ministro dell’Università nell’area sanitaria e per i rapporti con il Servizio sanitario nazionale. Egli risulta indagato per uno scandalo sui concorsi universitari in Sicilia. 

È evidente che il fatto che sia indagato non  mette in discussione la sua innocenza, fino a prova contraria. E non per questo lo giudichiamo.  È lecito però giudicare la scelta del nostro governo. Dopo due nomi sbagliati, sul terzo ci si aspettava un curriculum (altrettanto) eccellente. Possibilmente non macchiato di nessuna ( anche se solo) presunta colpa. E sicuramente che garantisse  di accettare il mandato ( per più di 24 ore).

Nel frattempo, il Paese galleggia. Molte delle misure di sostegno alle imprese,  deliberate da o a favore delle Regioni e dei Comuni in questi mesi, non sono state ancora monetizzate. O non lo sono per “intoppi” burocratici.

È il caso della Sicilia, dove la finanziaria è ancora sulla carta.

E a cascata, i Comuni non hanno più ossigeno. E non riescono a mantenere gli impegni presi con i cittadini e con le imprese.

In Regione Sicilia, mentre si approva un bonus fortettario di 2.150  euro (che inizialmente doveva essere a scaglioni, fino a 10.000 euro) alle imprese che avevano partecipato al clik day ( (oltre 50.000  in lavorazione), partono le cartelle della Tari a Palermo. E altri Comuni della Sicilia, minacciano di fare lo stesso.  

Non sono solo partite, sono già arrivate!

Senza incentivi per l’emergenza covid e con una Tari piena da pagare, avendo lavorato solo pochi giorni.  È stato questo il risveglio per tante famiglie di ristoratori già messi in ginocchio dal primo lockdown. E ora paralizzati dalla zona arancione.

La tari sarebbe dovuta arrivare con uno sconto del 50% . Ma la Regione non ha ancora versato sui conti del Comune il denaro. Così a sua volta il Comune non ha potuto applicare lo sconto sulla cartella. Però promette di restituire il denaro con futuri sgravi fiscali. Insomma, si chiede alle imprese di fare “credito” al comune e quindi alla regione e quindi allo Stato.

Nel frattempo l’incentivo “mobilità elettrica” ha funzionato talmente bene che il bonus per molti  rimarrà solo carta “virtuale” straccia ! I bonus sono più delle bici o le bici sono meno dei bonus. Non si capisce. Fatto sta che dopo aver sbagliato la capienza, mandato in crash la piattaforma, allargato la capienza,  nessuno al Ministero dell’Ambiente deve aver pensato ad allungare i tempi di riscatto del voucher.

Di certo nessuno ha pianificato con gli esercenti, ex ante,  l’acquisto dei mezzi. A Palermo, le bici non ci sono più già da giorni. Arriveranno fino ad aprile, ma il bonus scade il 2 dicembre “qui, non si fa credito” al bonus”.

E con summo gaudio, io speriamo che me la cavo.