A Prato, kebab e sexy shop: vietato aprirne nuovi. Perché? Si chiede Antonio Cracas

Pubblicato il 30 Ottobre 2009 - 20:31| Aggiornato il 2 Novembre 2009 OLTRE 6 MESI FA

Antonio Cracas scrive sul suo blog un post intitolato “Kebab e sexy shop”, in cui riporta la notizia che a Prato la giunta comunale con un provvedimento urgente, anche se transitorio, ha vietato nel centro storico l’apertura di  nuovi esercizi del genere.

Certo è che kebab house e sexy shop convivono male. I kebab sono gestiti in prevalenza da persone di religione  islamica, per la maggior parte da uomini di stretta osservanza, di quelli che impongono il velo alle loro mogli. Il problema è che  stanno sorgendo come funghi vicino proprio alle botteghe del sesso, che a quanto pare a Prato godono di una buona fortuna.

Si tratta di una contraddizione che però appare inevitabile. Antonio Cracas la definisce:“una sorta d’incoerenza di una società che sta diventando multietnica, la quale fonde costumi, credo, tendenze, vizi e, perché no, anche qualche virtù”.