Passione per la poesia e sms. Sindacati contro Calabrò, presidente Agcom

ROMA – Il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, è al centro di una polemica all’origine della quale c’è la sua passione per la poesia. La sigla Agcom sta per Autorità garante per le Comunicazioni, l’agenzia pubblica che regola e regolamenta il complesso mondo che comprende giornali, tv, telefoni e telefonini.

La vicenda è stata aperta da un post del giornalista Stefano Quintarelli sul suo sito Quinta’s weblog e ha subito trovato una sponda interessata nelle organizzazioni sindacali che hanno da tempo in corso una vertenza con l’Autorità e col suo presidente. Per i sindacati non c’è dubbio: il presidente si è reso colpevole di spam.

In realtà la cosa appare un po’ più sottile, anche perché lascia perplessi l’idea che un uomo avveduto e un giurista raffinato come Calabrò possa scivolare su una simile buccia di banana.

Scrive Quintarelli di avere ricevuto un Sms pubblicitario firmato dallo stesso Calabrò, nel quale si dice: “Se ti va, puoi vedere, ascoltare, leggere le mie poesie mediante iPhone, o iPad scaricando iPoesie sul App Store Apple oppure visitando www.poetryforyou.it”. Secondo Quintarelli, il messaggio gli è arrivato senza che il giornalista abbia mai dato il suo consenso e secondo i sindacati lo sms sarebbe arrivato su numerosi telefonini, anche di dipendenti della stessa Autorità.

In realtà, l’sms si limita a proporre il link a un sito, Poetry for you, sulla cui pagina iniziale campeggia il profilo amichevole e sorridente di Corrado Calabrò. L’accesso ai contenuti del sito e la lettura delle stesse poesie sono gratuiti. Quindi in realtà si tratta di promozione non di una iniziativa commerciale, ma di una attività culturale nota da parte di Calabrò e anche no profit.

Lo stesso messaggio propone, in alternativa, il dowload, sempre gratuito, via iPoesie dell’ Apple Store. Non menziona invece la possibilità della lettura, sempre gratuita, delle stesse poesie sulla libreria digitale di Telecom Biblet Store e meno che mai la possibilità di acquistare, in libreria, lo stesso titolo, nel volume edito da Mondadori a un prezzo attorno ai 14 euro.

Appare quindi evidente la prudenza di Calabrò, nell’escludere qualsiasi elemento commerciale dal messaggio, probabilmente proprio per evitare di dare corpo alle accuse dei sindacati.

Secondo i sindacati, infatti, il regolamento del Garante della protezione dei dati personali sulla questione sms pubblicitari è preciso: “Il nostro ordinamento assicura una chiara tutela a favore di abbonati e utenti di servizi di telefonia nei confronti delle predette forme di pubblicità e comunicazione, subordinandole al consenso preventivo, libero e informato dell’interessato. Se gli Sms pubblicitari sono inviati direttamente da chi fornisce il servizio di telefonia mobile, il fornitore stesso – salva la commissione di un illecito che può avere rilevanza anche penale – può utilizzare il numero dell’utenza mobile a scopo commerciale solo se l’abbonato ha manifestato previamente il proprio consenso. Il consenso occorre sia se il fornitore pubblicizza mediante Sms un “servizio” altrui, sia se lo stesso fornitore promuove un “servizio” della propria società”. 

Nell’insieme, il messaggino propagandistico di Calabrò sembra distante da questa ipotesi.

Ma i sindacati incalzano, sostenendo che ai comma 8 e 9 della legge  481/95, quella che istituisce l’Agcom, si legge: ” A pena di decadenza essi (i dirigenti, ndr) non possono esercitare, direttamente o indirettamente, alcuna attività professionale o di consulenza, essere amministratori o dipendenti di soggetti pubblici o privati né ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura, ivi compresi gli incarichi elettivi o di rappresentanza nei partiti politici né avere interessi diretti o indiretti nelle imprese operanti nel settore di competenza della medesima Autorità. I dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono collocati fuori ruolo per l’intera durata dell’incarico”  E ancora: “Per almeno quattro anni dalla cessazione dell’incarico i componenti delle Autorità non possono intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con le imprese operanti nel settore di competenza“.

 

 

 

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