America, il paese della grande depressione (quella clinica)

Pubblicato il 25 Novembre 2010 - 05:59 OLTRE 6 MESI FA

L’American way of life? Lavoro, salute, reddito e tempo libero? Potete anche scordarvelo, gli Stati Uniti sono un paese di matti, depressi, psicopatici. A dirlo sono le statistiche, i numeri: più di 45 milioni di americani, ovvero il 20% degli adulti, ha sofferto di una malattia mentale nel corso dell’ultimo anno. Di questi, 11 milioni ne hanno sofferto in modo grave.

I ricercatori hanno mostrato che i soggetti più a rischio sono i giovani. I ragazzi in età compresa tra i 18 e i 25 anni hanno la percentuale più alta di malattie mentali, vicina al 30%. Per contro, gli adulti di età superiore ai 50 anni, hanno il tasso più basso, il 13,7%. La percentuale totale di quest’anno è leggermente superiore al 19,5% dell’anno scorso e riflette una diffusione degli stadi depressivi, specialmente nella categoria dei disoccupati. «Troppi americani non stanno ricevendo l’aiuto di cui hanno bisogno e i mezzi per prevenire ed intervenire sono trascurati»- ha affermato Pamela Hyde, del SAMHSA, il dipartimento dell’Istituto Nazionale della Sanità che si occupa delle malattie mentali. «Le conseguenze per i singoli individui – ha continuato – per le famiglie, e le comunità può essere devastante. Quando non viene trattata una malattia mentale può creare disabilità, consumo di droga, perdita della produttività, suicidio e crisi famigliari».

La ricerca dell’Istituto Nazionale della Sanità del 2009 allude esplicitamente all’impatto della disoccupazione in questa trista classifica. L’anno scorso, i non occupati in America hanno raggiunto la soglia più alta degli ultimi 25 anni. Per molti la perdita del lavoro ha significato anche la perdita dell’assicurazione medica, privandoli così della possibilità di ottenere delle cure specifiche considerati gli alti costi della sanità americana. Secondo l’indagine, 6,1 milioni di adulti l’anno scorso hanno sofferto di una malattia mentale che non è stata trattata medicalmente. 42,5% di questi hanno perché non potevano permetterselo.

La disoccupazione, mostra l’indagine, ha anche un forte impatto nelle tendenze al suicido. Adulti senza lavoro sono statisticamente due volte più portati a pensieri di morte, rispetto a persone che hanno un impiego. Infine, le donne sembrano maggiormente esposte alla tipologia dei disagi mentali. Il 23,8% delle donne americane ha avuto una forma di malattia mentale, rispetto al 15,6% degli uomini.