Anonymous mette ko il sito del Vaticano e rivendica l'attacco

Pubblicato il 8 Marzo 2012 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 7 MAR – Il sito del Vaticano in panne per un attacco informatico che Anonymous ha rivendicato on line. Il blackout informatico di www.vatican.va e' stato confermato Oltretevere, dove pero' non ha trovato riscontro che si sia trattato degli attivisti di Anonymous. Anche perche' non e' assolutamente automatico risalire agli autori di un atto di questo genere. I tecnici si sono messi al lavoro, fa sapere inoltre il Vaticano, per ripristinare l'operatività del portale.

Ma online Anonymous ''firma'' il colpo e pubblica sul proprio sito una lunga nota piena di accuse contro la Chiesa dal titolo ''Vatican.va Tango Down!!!''. Abbiamo ''deciso di porre sotto assedio il vostro sito – recita il testo – in risposta alle dottrine, alle liturgie ed ai precetti assurdi ed anacronistici che la vostra organizzazione propaga e diffonde nel mondo". In effetti, dal primo pomeriggio e' stato impossibile connettersi al sito vaticano.

Gli hacker-attivisti puntano il dito e mandano in rete frasi del tipo ''avete negato teorie universalmente ritenute valide o plausibili''; oppure "vi siete resi responsabili della riduzione in schiavitù di intere popolazioni, usando come pretesto la vostra missione di evangelizzazione''. O ancora: ''in tempi piu' recenti avete avuto un ruolo significativo nell'aiutare criminali di guerra nazisti a trovare rifugio in paesi esteri ed a sottrarsi alla giustizia internazionale''. Non mancano riferimenti ai casi di pedofilia nel clero e accuse contro le posizione del Vaticano sull'aborto e sull'uso del preservativo, definite "retrograde".

C'e' poi un riferimento all' Italia, che "deve tollerare – si legge su Anonymous – quotidianamente le vostre ingerenze nella vita pubblica politica e sociale e tutti i danni che ciò comporta. Avete immobili ed attività commerciali per il valore di miliardi di euro, sui quali avete fortissime agevolazioni fiscali. Ci auguriamo vivamente che i Patti Lateranensi vengano infine in un futuro prossimo rivisti e che veniate relegati a ciò che siete…una reliquia dei tempi che furono. Questo attacco – concludono gli hacker – non è inteso verso la religione cristiana o contro i fedeli in tutto il mondo, bensì verso la corrotta Chiesa Romana Apostolica e tutte le sue emanazioni".