Berlusconi bifronte: da mesi minaccia e promette la riforma della giustizia, ora fa marcia indietro, forse è la volta che la farà

Pubblicato il 20 Marzo 2010 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi bifronte sul tema giustizia. Dopo avere promesso e minacciato fuoco e fiamme contro i giudici, ora fa marcia indietro, con uno di quegli atteggiamenti ondivaghi e inconcludenti che gli costeranno, vedrete, parecchi voti. Chi lo ha votato voleva le tasse ridotte e lui le ha forse aumementate, a chi lo ha votato dell’Abruzzo non fregava poi più di tanto, perché ognuno di noi ha il suo Abruzzo, e lui ha fatto pensare che solo dell’Abruzzo gli importasse.Poi scopriamo che anche il problema Abruzzo è risolto solo a metà e sotto la copertura della Protezione civile agiva una cricca di persone i cui principali esponenti sono ora ospiti delle patrie galere.

Il massimo è la giustizia, tema fondamentale in ogni democrazia, la cui riforma era necessaria dal giorno in cui Palmiro Togliatti concesse (e fece bene, se no saremmo finiti come l’Iraq) l’amnistia ai giudici compromessi col fascismo. Avrebbe dovuto farla la sinistra quella riforma, ma era troppo assordata dal suono delle manette.

Per il cittadino medio, lontano dai giochi e dai privilegi della politica, sottoposto al potere delle autorità costituite e alle, diciamo così, imperfezioni del sistema giudiziario, anche se la riforma l’avesse fatta uno che con quel sistema aveva parecchi conti aperti sarebbe andata bene.

Ora però Berlusconi ci ha ripensato, non si sa se perché un pm di quelli che lui odia tanto ha appena arrestato un politico del campo avverso o se si è reso conto di essere troppo debole, in termini parlamentari, per forzare la mano.

Il risultsto di tutto ciò sono le parole che ha detto al quotidiano romano il Tempo, in una intervista sabato mattina, in cui ha sottolineato di “non avere mai voluto una prova di forza con la magistratura. Se avessimo voluto adottare una politica punitiva”, aggiunge, “l’avremmo già fatto da tempo, i numeri parlamentari ce lo permettono”.

Invece, dice ora Berlusconi, quello che cerca la maggioranza è “sono soluzioni equilibrate, che ristabiliscano il corretto rapporto tra politica e giustizia, la divisione fra i poteri e gli ordinamenti dello Stato”.