Questura di Roma: “Black bloc. San Giovanni esca, il centro l’obiettivo”

Pubblicato il 17 Ottobre 2011 - 19:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il questore di Roma Francesco Tagliente avrebbe preferito difendere il centro di Roma, a costo di lasciare ai black bloc San Giovanni. Lo ha scritto Massimo Martinelli sul Messaggero, in un articolo ripreso dal sito Dagospia. Secondo il giornalista (che si fa interprete del pensiero del capo della Questura) i black bloc volevano attirare più poliziotti a San Giovanni per lasciare sguarnito il centro. Poi, prosegue Martinelli, avrebbero attaccato proprio gli “obiettivi sensibili” situati nel centro città.

Martinelli cita l’ordinanza della Questura, che porta la data del 14 ottobre (giorno precedente alla marcia degli Indignati che è degenerata in guerriglia urbana). Secondo le previsioni della Questura, la zona più a rischio per gli scontri sarebbe stata Largo Corrado Ricci. Ossia il punto che da via Cavour porta verso il Colosseo.

Sarebbe stata questa, spiega Martinelli, l’area che Tagliente avrebbe deciso di blindare. Perché a due passi c’è Piazza Venezia e, poco più in là, c’è Palazzo Grazioli, residenza romana di Berlusconi.

Per Martinelli l’azione dei violenti a San Giovanni sarebbe stata un tentativo di esca: un modo per attirare le forze dell’ordine verso gli scontri e lasciare scoperto il centro.

Ma questo non è avvenuto, secondo Martinelli, per una precisa volontà del questore: “Tagliente ha sofferto, ha lasciato duecento dei suoi contro duemila dei neri. Ha ordinato a tutti gli altri, poliziotti e carabinieri, di stringere i denti con lui. E di ascoltare le richieste di aiuto via radio da San Giovanni, senza muoversi”.

E i poliziotti, conclude il giornalista citando il forum del sito poliziotti.it, avrebbero apprezzato la strategia del loro capo: “Tagliente non è uno sprovveduto”, è uno dei commenti più gettonati.