Bologna: al via convegno su fibrillazione e scompenso cardiaco

Pubblicato il 25 Febbraio 2011 - 04:38 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – Il 24 febbraio, si è aperta all’hotel Royal Carlton di Bologna, la nona edizione del convegno internazionale ‘Atrial Fibrillation and heart failure: the ugly and the nasty’, che riunirà fino a venerdì 450 studiosi di queste patologie cardiache, che insieme formano una coppia micidiale per la qualità della vita

. “La fibrillazione atriale e lo scompenso cardiaco sono stati definiti da Braunwald le due nuove epidemie tra le malattie cardiovascolari del nuovo millennio: entrambe le condizioni sono molto diffuse e interessano sproporzionatamente la popolazione più anziana e sono responsabili di un’alta mortalità”. Il convegno è organizzato dal professor Alessandro Capucci, attuale direttore della Clinica di Cardiologia dell’Ospedale Regionale Le Torrette di Ancona, dove continua a dedicarsi allo studio di queste nuove epidemie. “E’ una patologia molto diffusa e non solo fra coloro che hanno cardiopatie, ma anche in percentuali non inferiori al 15% di chi ha nella fibrillazione atriale l’unica patologia. In pratica, uno su dieci è destinato a questa patologia. In alcuni casi la definizione del meccanismo di partenza permette una terapia mirata.

In altri casi la FA è nient’altro che il primo sintomo di altre patologie, genetiche o acquisite. In questi anni si è delineata la presenza di due complicanze maggiori: la tromboembolia sistemica che nel 50% dei casi produce lesioni neurologiche irreversibili (l’ictus ha il 2-3% annuo di incidenza sulla FA). Questa complicanza diventa prevedibile e quindi prevenibile con l’impiego della terapia ipocoagulante (dicumarolo e derivati). La seconda maggiore complicanza è lo scompenso cardiaco che incide nel 15-16% dei casi e che viene facilitato dall’elevata frequenza ventricolare che può accompagnarsi all’insorgere e al persistere della FA. Il controllo delle frequenze può risolvere definitivamente questa complicazione. E’ fondamentale quindi diagnosticare tempestivamente la FA anche quando non sono presenti sintomi evidenti o quando decorra asintomatica sino allo sviluppo di complicanze finali”.