Il digitale terrestre si ferma al Nord: aspetta che passino elezioni e Mondiali

Pubblicato il 4 Gennaio 2010 - 17:46| Aggiornato il 7 Gennaio 2010 OLTRE 6 MESI FA

La prudenza consiglia un rinvio di 6 mesi per il passaggio al digitale terrestre nel Nord Italia. Prudenza “elettorale”, perché forse non è il caso di “spegnere” Rai e Mediaset durante la campagna per le elezioni regionali di fine marzo. Prudenza di mercato, perché sintonizzazioni improbabili o che saltano a giugno durante i Mondiali di calcio non è proprio il caso.

Nel primo semestre del 2010 avrebbero dovuto adeguarsi al digitale Lombardia, Piemonte orientale, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria. Avrebbero dovuto, perché in Lombardia e Piemonte orientale il passaggio al digitale potrebbe appunto slittare di 6 mesi. Una confessione implicita che il passaggio alla nuova tecnologia dove è stato già effettuato non è stato per gli utenti proprio una passeggiata di salute.

A chiedere il rinvio sono state, in particolare, le emittenti locali. I network sono infatti preoccupati per le eventuali difficoltà di visione ma anche per il carico eccessivo di spot informativi. Da un lato, dovrebbero essere trasmesse le indicazioni per la sintonizzazione dei nuovi canali. Dall’altro lato, ci sarebbero i “soliti” spot elettorali legati alle elezioni amministrative.

Nel 2009 il passaggio dalla tv analogica a quella digitale ha coinvolto quattro regioni: Valle d’Aosta, Piemonte orientale, Lazio e Campania. Il passaggio ha coinvolto inoltre le province autonome di Trento e Bolzano. La popolazione “digitalizzata” conta circa 15 milioni di persone, il 30% del popolo italiano.

Per le aree destinate a diventare “all digital” nel 2010, le date di “switch over” (cioè il passaggio di Raidue e Retequattro sul digitale) e “switch off” (lo stop definitivo all’analogico) saranno definite intorno al 20 gennaio dal Comitato nazionale Italia digitale (Cnid).

Il governo, intanto, ha già stanziato 53,5 milioni per la campagna di comunicazione di quest’anno.