Domeniche a piedi e un partito fuori dal coro, la Lega

Pubblicato il 21 Febbraio 2010 - 10:47| Aggiornato il 22 Febbraio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Andrea Drago, della Agenzia per l'ambiente del Veneto

Quelli della Lega non sono perfetti, sotto nessun profilo, ma sono comunque i più bravi e tra loro e Berlusconi scelgo loro. Sono un partito non elitario, non borghese, vicino alla gente. Dicano pure che sono di destra, ma per me…

Infatti quando, domenica 28 febbraio, si fermerà il traffico in una ottantina di comuni della Valle Padana, alcuni importanti comuni del nord, a maggioranza leghista, non aderiranno a una iniziativa così odiosa, inutile e penalizzante soprattutto della povera gente.

Non posso che essere d’accordo con l’eurodeputato leghista Matteo Salvini , quando dice che le domeniche a piedi sono “inutili, una follia”.

Le domeniche a piedi nascono nel 1974 nella mente perversa di alcuni governanti dell’epoca che, di fronte alla crisi petrolifera e all’improvvisa impennata del prezzo del carburante pensarono di educare gli italiani a ridurne i consumi. Nacquero allora anche le norme che fanno spegnere gli impianti di riscaldamento condominiali per molte ore del giorno (rimaste più o meno in vigore) e quelle che facevano spegnere i televisori alle 11 (rapidamente abolite).

Negli ultimi anni, con la piega verdastra assunta dalla politica italiana, riprese l’abitudine di imporre ogni tanto delle domeniche senza auto, per la gioia di quelli che abitano in centro, di quelli che comunque hanno un permesso (di solito gli stessi che impongono i divieti o ne esultano), nell’indifferenza di chi ha una seconda casa ma con grave disagio per tutti quelli che abitano in periferia, hanno la famiglia dislocata da un estremo all’altro della città, non guadagnano abbastanza per cambiare auto, certo non i ricchi, i privilegiati.

La cosa che fa imbufalire è l’atteggiamento irresponsabilmente demagogico di gente come Sergio Chiamparino e Letizia Brichetto Moratti, cioè dei sindaci di due delle principali città italiane, che per calcolo elettorale di basso livello aderiscono: vorrei vedere cosa fanno i due domenica 28. Staranno a casa? Andranno in bici, ma non solo per le foto? Temo usciranno con l’autista e scorta di vigili con moto altamente inquinanti.

Come dice Andrea Drago, direttore dell’Arpa del Veneto, ci vuole ben altro per combattere l’inquinamento: “Ci vogliono soldo”, altro che spegnere i motori per qualche ora, “roba che fa ridere”. Draghi sostiene che i sindaci lo fanno per non essere denunciati da qualche ambientalista e beccarsi un avviso di garanzia. Però, dice e dovrebbe saperlo meglio di tanti altri, “nelle domeniche ecologiche rimangono invariate”.

Marco Benedetto