Farmaci: italiani creano il primo analgesico che non disturba il cervello

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 17:01 OLTRE 6 MESI FA

Scienziati italiani hanno creato un antidolorifico di nuova generazione che non penetra nel cervello e quindi non causa gli effetti avversi tipici dei farmaci in commercio (sedazione o altri effetti come quelli causati dagli oppiacei) ma che è altrettanto, se non più efficace degli antidolorifici oggi in uso.

Reso noto sulla rivista Nature Neuroscience, è il traguardo di Daniele Piomelli che dirige il dipartimento dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova dedicato alla scoperta e sviluppo di nuovi farmaci, ed è anche responsabile di un laboratorio di ricerca farmacologica all’Università di Irvine in California.

L’antidolorifico da lui sviluppato, nome in codice “URB937″, funziona potenziando l’attività di un antidolorifico endogeno, l’Anandamide, che spegne il dolore legandosi al recettore endocannabinoide di tipo uno (CB1), lo stesso cui si lega la marijuana.

”Il nostro è il primo antidolorifico che non penetra nel cervello – spiega Piomelli intervistato dall’Ansa. Ma la sua caratteristica principale è che, pur non entrandovi, è capace di alleviare una varietà di forme di dolore che in genere richiedono analgesici molto forti, quali gli oppiacei, che producono seri effetti collaterali sul cervello (sedazione, dipendenza, ecc.)”.