Dalle mogli di Fede e Bocchino a Hillary Clinton: corna, malefatte e magagne sotto il tappeto

Pubblicato il 17 Marzo 2011 - 13:23 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nascondono malefatte e corna, fingono di non vedere magagne varie (e vecchie di anni), e alla fine si fanno pure in quattro per salvare la faccia al marito. Le donne sono pressoché quelle di sempre: perdonano, o almeno pubblicamente dicono così, assolvendo così i rispettivi compagni di vita.

Sono più leali dei maschietti, più schiette e alla fine dalle varie mazzate che si prendono guadagnano anche l’aurea di irriducibili (romantiche, madri di famiglia, maestre di forza o sfortunate).

La cronaca in meno di 48 ore ci ha dato due esempi su cui  ragionare. Uno è quello della moglie del finiano Italo Bocchino, Gabriella Buontempo, che dà in pasto a Vanity Fair la sua ammissione di donna tradita che suona più o meno così: “Sì, sapevo, ma ci sono passata sopra e alla fine me lo sono tenuto”. E l’amante in questione sarebbe niente di meno che Mara Carfagna, che è a capo del ministero delle Pari opportunità, e che qualche tempo fa aveva fatto più di qualche capriccio con Silvio Berlusconi perché stava per dare il ben servito a dicastero e Pdl.

Vediamo cosa dice per l’esattezza lady Bocchino di questa presunta relazione extraconiugale. “Italo sostiene di averla troncata. Per carità, l’avrà troncata: lei si è fidanzata, ora dice che si sposa”. E ancora se la ritrovava anche in ferie: la Carfagna “si presentava dovunque io andassi in vacanza. È addirittura andata dal mio parrucchiere”.

Poi sembra che quasi si vanti dello charme del marito, creando anche un certo imbarazzo intorno a sé quando dice che in politica, la Carfagna è sempre stata “telecomandata” da lui. Segue tutto quello che lui dice. Se non era per Italo, mica li prendeva tutti quei voti in Campania”.

Passiamo all’esempio numero due di mogliettina guerriera sempre al fianco del marito combinaguai o presunto tale. Lei è Diana De Feo, senatrice Pdl e moglie del giornalista Emilio Fede. Sul caso Ruby, le feste ad Arcore e il ruolo del marito considerato una specie di talent scout per arcorine, dice in un’intervista a Chi: “Umanamente mi dispiace molto per Emilio. Ci siamo parlati. È scosso. Ma ce la farà. Come moglie ho piena fiducia in mio marito, sono convinta che quando le intercettazioni verranno esaminate, non verrà fuori nulla di compromettente”.

Poi continua: “Mi dispiace per tutto, ma credo che si risolverà presto. Ho fiducia in lui e nella giustizia. Emilio è un grande giornalista e un personaggio pubblico, che fa notizia. Alcuni colleghi probabilmente hanno enfatizzato la sua posizione”.

In questa storia tutta coniugale e diventata di pubblico dominio, Fede dà pure la sua replica, rigorosamente con una lettera pubblicata da Chi: “Cara Diana, ti dovevo di più. Ti ho dato poco. Anche in questi giorni hai dimostrato una straordinaria forza d’animo. Come sempre sai – e devi – andare a testa alta…Berlusconi qualche volta mi dice: ‘Diana è la parte migliore della famiglià. Credo che abbia ragione. Continua a esserlo”.

A questo punto ci chiediamo se questo sia o no amore e forse non è la sede giusta per trovare risposta. Di certo queste pubbliche dichiarazioni sono frutto di lealtà, un sentimento che le donne riescono a dimostrare più degli uomini. Invece delle ripicche, una volta più mature, preferiscono a torto o a ragione, di stare al fianco dei loro mariti.

I due casi sopra citati sono di due donne di destra, ma ha dimostrato la stessa devozione all’uomo, se così possiamo chiamarla, una che di destra certamente non è, anzi è stata per anni il diavolo rosso per la destra estrema americana: l’ex first lady democratica e ora segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, con il marito Bill dopo la scappatella con Monica Lewinsky nello studio ovale.

Hillary, avvocato in carriera e battagliera dei valori progressisti, è stata anche membro dello staff d’inchiesta dell’impeachment presidenziale durante lo scandalo Watergate che tolse la poltrona a Richard Nixon: una donna forte, in gamba e indipendente.

Quando nel 1998 scoppiò il caso della stagista che sostenne davanti a tutta l’America di aver fatto sesso con il presidente, la Clinton prima accusò i repubblicani di aver organizzato un complotto e poi, a fatti evidenti, dichiarò davanti a tutto il Paese che il suo matrimonio sarebbe rimasto intatto. Decise di prendere le parti del marito e gli è rimasta al fianco fino ad oggi. Ha aggirato un ulteriore scandalo, quello del divorzio, e si è tenuta un marito potente e, dopo la presidenza, diventato ricco. Sarà stato solo amore? Per non parlare dei casi italiani, troppo vicino e per ora troppo a cielo aperto, guardiamo alla Clinton. La lealtà coniugale (qui la fedeltà non è in tema) non le ha portato sfortuna, anzi, se è diventata prima senatore e poi Segretario di Stato, cioè ministro degli Esteri, hanno giovato indubbiamente il suo fiuto politico e anche un pizzico di trasformismo. Però, però, però…

(Stella Morgana)