Feltri: “Se Berlusconi sbaglia lo dico. Sallusti mi deve delle scuse”

Pubblicato il 9 Gennaio 2011 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA

”In questo Paese è impossibile essere antiberlusconiani senza avere una vocazione al suicidio” ma ”la mia stima per Berlusconi non è incondizionata” e ”se sbaglia glielo faccio notare”, ecco perché da Sallusti ”mi aspetto solo delle scuse”. Così, intervistato da Maurizio Belpietro su Libero, Vittorio Feltri replica all’editoriale pubblicato ieri sul Giornale in cui Alessandro Sallusti l’accusa di aver ”cambiato bandiera” e di aver ”rinnegato il berlusconismo”.

L’editore di Libero ribadisce l’invito a Berlusconi a non lasciarsi ”tentare” dal Quirinale, dove uno come lui ”sarebbe ingabbiato, innocuo”, mentre restando a Palazzo Chigi ”può governare”.

”Te lo figuri Berlusconi che organizza feste nel Palazzo che fu dei papi e dei re, tra ragazze svelte, bunga bunga e magari qualche mignotta infiltrata che registra focosi amplessi? La sinistra e La Repubblica ci marcerebbero alla grande”. E poi, aggiunge, ”mettiamo anche Berlusconi si pieghi a fare il capo dello Stato. Tremo al pensiero del suo successore a Palazzo Chigi”.

”Se passassimo dal Cavaliere a Bocchino – prosegue – più che traditori saremmo deficienti”. Aprendo il colloquio con Feltri, Belpietro rincara la dose: ”Evidentemente a Sallusti, subentrato a Feltri, non doveva essere piaciuto molto che Vittorio ed io ci fossimo rimessi insieme, come ai vecchi tempi, per rilanciare ‘Libero’. A quanto pare la ritrovata unione doveva averlo messo in agitazione, così da indurlo a pubblicare falsità, attacchi gratuiti, come quello in cui si accusava l’ex direttore di aver fatto un giornale troppo schierato”.

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