Gravidanza aumenta il rischio del tumore al seno terzo-negativo: forma aggressiva e difficilmente curabile

Pubblicato il 28 Febbraio 2011 - 11:34 OLTRE 6 MESI FA

SEATTLE – Se il non aver mai avuto gravidanza comporta per le donne un alto fattore di rischio di contrarre un tumore al seno che risponde alle cure di tipo ormonale, da un nuovo studio condotto dal Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle è emerso che che le donne che hanno avuto figli presentano un elevato rischio di tumore al seno del tipo ‘terzo-negativo’, tipologia di cancro molto aggressivo e che non risponde a tali cure.

Amanda Phipps, ricercatrice che ha condotto lo studio, ha spiegato come “al contrario di altri tipi di tumore al seno il terzo-negativo non dipende da variazioni ormonali dovute alla crescita e allo sviluppo, quindi abbiamo supposto che i fattori riproduttivi non fossero associati al rischio di contrarre questo sottotipo di tumore. – ma ha aggiunto – Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che le gravidanze, normalemente associate ad un basso rischio di contrarre tumori al seno, rappresentino un alto fattore di rischio per questa tipologia.

Lo studio ha interessato i dettagli delle sotire riproduttive di 150 mila donne in postmenopausa, tra cui 300 donne hanno sviluppato forme di cancro al seno terzo-negativo, ed ha evidenziato come il rischio aumenti proporzionalmente al numero di gravidenze portate a termine e all’età della donna, mentre nelle donne che non hanno mai avuto figli è stato osservato un calo del 40 per cento del rischio di contrarre tale patologia.

La Phipps ha spiegato che le ricerche rinforzano l’idea che il cancro al seno abbia origini e sviluppi diversi, ma “non conosciamo ancora i meccanismi di questo tumore. Sappiamo che gli ormni in gravidanza inducono dei cambiamenti nella struttura delle cellule del seno. Questi cambiamenti sembrano rendere il seno meno suscettibile al cancro, ma è comunque possibile che l’aumento del rischio per il terzo-negativo riscontrato nelle donne che hanno avuto figli sia legato ad alcune risposte anormali del tessuto del seno agli ormoni prodotti in gravidanza”.

Dunque la gravidanza rappresenta un fattore di rischio molto alto di contrarre questo tumore, che non risponde alla terapia ormonale con tamoxifen, tumore che predomina nelle donne afro-americane e che viene diagnosticato in giovane età. Inoltre il terzo-negativo è collegato strettamente alla mutazione genetica BRCA-1, cioè alla mutazione del ‘gene del cancro al seno’.

“Il meccanismo alla base del cancro al seno terzo-negativo è differente dalle altre tipologie conosciute. Abbiamo ancora molto da imparare sulle cause della forma più aggressiva di tumore al seno, ma speriamo che le ricerche ci aiuteranno a identificare meglio le donne a più alto rischio”, ha osservato la Phipps, che ha aggiunto:  “sebbene lo studio ha approfondito le nostre conoscenze di base, l’approccio delle donne allo screening non dovrà cambiare”.